martedì, Marzo 19, 2024

Omicidio Vincenzo Ruggiero, ergastolo per il ras di Ponticelli: armò il marinaio

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Cronaca di Caserta: ergastolo per Francesco De Turris, che fornì la pistola a Ciro Guarente per uccidere Vincenzo Ruggiero (25enne attivista per i diritti dei gay, poi sciolto nell’acido).

Arriva un’altra importante sentenza per l’omicidio del 25enne Vincenzo Ruggiero, attivista gay ucciso ad Aversa e poi sciolto nell’acido in un garage di Ponticelli nel 2017. Per quel terribile omicidio, è stato sentenziato l’ergastolo per Francesco De Turris, con isolamento diurno per un anno e risarcimento di danni alla famiglia della vittima pari a 100mila euro (solo in via provvisoria, in attesa del risarcimento che sarà richiesto in sede civile).

Come riporta “Il Mattino”, De Turris (ras di Ponticelli) fornì la pistola calibro 7,65 all’ex militare di Marina, Ciro Guarente. L’ergastolo per Francesco De Turris si aggiunge a quello stabilito per lo stesso Guarente, emesso nel settembre 2018, nonostante il rito abbreviato.

Per la sentenza contro De Turris, sono state importanti alcune intercettazioni telefoniche, registrate tra il 6 e l’8 luglio, giorno in cui era scomparso Vincenzo. Ruggiero, attivista arcobaleno di Parete, viveva con Heven Grimaldi. E proprio tale convivenza ad Aversa non era stata digerita da Ciro, compagno da dieci anni della trans polacca. La gelosia dunque il movente dell’omicidio di Vincenzo, ammazzato nell’appartamento di via Boccaccio con colpi di pistola e poi ricoperto di cemento in un garage di Ponticelli.Omicidio Vincenzo Ruggiero, ergastolo per il ras di Ponticelli: armò il marinaio I tabulati telefonici forniti dalla procura di Napoli Nord avevano registrato decine di scambi tra Ciro e Francesco, intensificatisi il giorno in cui Vincenzo era scomparso. Poco prima dell’omicidio, Guarente avrebbe detto a Francesco De Turris: “Devo litigare con uno che sta dando fastidio alla mia fidanzata, anzi lo devo proprio ammazzare”.

Il marinaio, per la verità, un’arma se l’era già procurata: una calibro 22. Ma De Turris gli aveva detto che con quel piccolo revolver poteva uccidere solo “le lucertole. Così, prese per sé la 22 e gli donò la 7 e 65 del tragico delitto.

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