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Ieri al San Paolo è stato esposto, dai tifosi dell’Atalanta uno striscione con l’effige di Cesare Lombroso.
Per chi non lo conoscesse, ecco un ritratto dello “scienziato” capace di teorizzare l’inferiorità del popolo meridionale all’indomani dell’unità d’Italia.

Affermo senza alcun dubbio e cosciente delle mie parole che lo striscione esposto ieri al San Paolo, dallo sparuto gruppo di pseudo tifosi bergamaschi, era agghiacciante quanto e non meno degli adesivi di Anna Frank esposti all’Olimpico appena qualche mese fa.

Lo stadio come culla dell’ignoranza e del becero razzismo. Ed allora prendiamo spunto dall’accaduto per far conoscere, a chi non la sapesse, un pezzo di storia spesso taciuta dai libri.

Chi è Cesare Lombroso? Nato a Verona nel 1835, studioso, antropologo, fu tra i padri della moderna criminologia.

Nell’Italia post unitaria il fenomeno del brigantaggio imperversava nel meridione e, Lombroso, pensò bene di condurre ricerche sul cranio di alcuni briganti per arrivare alla folle conclusione che la tendenza al crimine è innata in alcuni esseri umani e la conformazione del cranio ne era la prova. Per l’Italia si può tranquillamente parlare del primo filosofo scienziato razzista: per lui l’inferiorità dei meridionali era provata da una diversa struttura cranica che li portava ad essere tendenti alla criminalità.

Inutile dire che al termine di un controverso percorso accademico e professionale, Lombroso fu anche radiato, nel 1882, dalla Società italiana di Antropologia ed Etnologia.

Nonostante questo, a Torino,e nonostante le continue richieste di chiusura per apologia di razzismo, cui hanno successivamente aderito un centinaio di città tra le quali: Assisi, Opera, Grosseto, Napoli, Bari, Lamezia Terme, Locri, Crotone, Cosenza, Catanzaro, Cerveteri, Aversa, Calitri, Formia, Bitonto, Lavello, Siderno, Matera, Molfetta, Velletri, Gioia del Colle, Barletta, Terlizzi, Giovinazzo, esiste un museo col suo nome nel quale è possibile “visitare” crani di briganti ed ossa.

Insomma un teologo del razzismo messo in bella mostra su uno striscione del San Paolo: un affronto all’intelligenza ed alla sensibilità meridionale.

Ieri sono state ancora sequestrate sciarpe con lo stemma del Regno delle due Sicilie mentre non si è pensato minimamente di far togliere quell’insulto ai tifosi bergamaschi.

Oltre i gradini dello stadio c’è troppa ignoranza e troppa libertà;  libertà che sfocia nel razzismo e supera di gran lunga quelli che dovrebbero essere semplici sfottò sportivi.

Un gesto deprecabile. Per questo ho scritto di Cesare Lombroso, affinchè dall’ignoranza e dalla stupidità possa nascere anche un minimo di conoscenza e disprezzo per coloro che hanno il coraggio di compiere simili gesti.

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