Per quasi un’ora di gioco il Napoli ha dato una lezione di calcio al Real Madrid. Poi l’esperienza della grande squadra e dei suoi campioni punisce un generosissimo Napoli ad una sconfitta immeritata. È stato il solito Sergio Ramos con due colpi di testa da calcio d’angolo a spegnere i sogni dei napoletani accorsi in 60000 al San Paolo. L’esperienza e la tecnica del Real hanno avuto la meglio sulla giovane gagliardia degli uomini di Sarri ma se guardiamo il gioco non c’è stata mai l’impressione che il Real fosse superiore al Napoli.
Detto questo, il 3-1 di Morata è la ciliegina su un risultato ingiusto, mentre la qualificazione del Real è figlia della partita d’andata. Non si può non segnalare, però, il fatto che il Napoli in ben tre partite (due col Real ed una con la Juve) è passato in vantaggio per poi perdere 3-1. Non si possono non segnalare i dati statistici impietosi sul Napoli dei secondi tempi. Errori di gioventù, calo fisico o forza degli avversari?
Analizzando le prestazioni dei singoli, il Napoli ha neutralizzato il trio d’attacco del Real: Ronaldo, Benzema e Bale non hanno mai impensierito la retroguardia partenopea mentre Mertens, Insigne ed Hamsik hanno giocato tra le linee con tocchi di prima e vanificando molto spesso la difesa madrilena. Alla lunga, però, la fisicità e l’esperienza hanno avuto la meglio.
Finisce un sogno ma adesso deve crescere la consapevolezza di poter competere a livelli altissimi. Ci sono margini grandissimi di miglioramento e questa partita deve diventare un punto di partenza per squadra e società. Le vittorie si ottengono con la maturità e l’esperienza, doti che ancora mancano a questo straordinario gruppo.
Articolo pubblicato il: 7 Marzo 2017 23:20