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Napoli, Vomero. Iniziati i lavori per la riapertura del Parco Mascagna

Dopo 200 giorni dalla chiusura e ritardi sono iniziati i lavori per la riapertura del Parco Mascagna nel quartiere Vomero.

Dopo una lunga attesa polemiche e proteste dei residenti sono finalmente iniziati i lavori per messa in sicurezza delle alberature all’interno del Parco Mascagna. La chiusura avvenne per ragioni di sicurezza, il 13 agosto dell’anno scorso, a seguito dell’improvvisa caduta di un grosso ramo di un cedro. Ieri si è avviato l’iter che porterà alla riapertura del parco, posto in un’area densamente abitata a confine tra i quartieri collinari del Vomero e dell’Arenella.

I lavori da realizzare  – puntualizza Gennaro Capodanno, Presidente Comitato Valori Collinariconsistono nell’immediato abbattimento di tre soggetti arborei con la loro sostituzione, nell’approfondimento strumentale per la verifica della tenuta radicale di altre cinque alberature e in interventi arbori colturali sui restanti soggetti arborei indagati con interventi sia di tipo ordinario, quali rimozione di ramificazioni instabili, rimonda del secco  e spignatura che straordinario, quali rigenerazione radicale con palo iniettore, consolidamenti branche mediante l’applicazione di tiranti dinamici“.

Dagli atti pubblicati sul sito intenet del Comune di Napoli – precisa Capodanno – risulta anche che con determina n. 2 della Direzione centrale ambiente, tutela del territorio e del mare, del 15 febbraio scorso, pubblicata all’albo pretorio il giorno seguente, dopo che era andata deserta la procedura di gara, per i lavori in questione, si è deciso di fare ricorso all’affidamento diretto, ai sensi dell’art. 36 c.2 lett. a ) del D.lgs. 50/2016. L’importo complessivo impegnato, che sarà corrisposto alla ditta che ha avuto assegnati i lavori, che è la stessa che nei mesi scorsi ha effettuato anche le verifiche, risulta essere di € 19.990,00, oltre Iva al 22%. Nella documentazione allegata alla determina, in relazione alla durata, si legge che “la durata del servizio è stabilita in 40 giorni naturali e consecutivi decorrenti dalla data di avvio del’esecuzione del servizio, in seguito ad emissione a ordinativo del Responsabile unico del procedimento”.

Nelle premesse della determina – sottolinea Capodanno – si legge anche: “rilevato che risulta necessario ed urgente procedere all’affidamento degli interventi di manutenzione a carico delle alberature radicate presso il Parco Mascagna al fine di restituire al più presto ai cittadini uno spazio verde ad altissima frequentazione da parte di bambini, anziani e famiglie, e al fine di evitare un irreversibile ulteriore deterioramento degli alberi del parco“.

Peccato però – commenta Capodanno – che siano dovuti passare oltre sei mesi, che hanno prodotto, tra l’altro, una serie di manifestazioni di protesta dei cittadini, assurte anche alla ribatta delle cronache cittadine, perché finalmente venisse varato il provvedimenti in questione, con notevoli quanto, allo stato, ingiustificati ritardi, rispetto ai quali è stato anche più volte richiesto che venissero avviati gli accertamenti del caso da parte degli organi a tanto preposti. Al riguardo va sottolineato che nelle premesse della determina succitata viene riportato che, in considerazione del fatto che il servizio verde della città non è dotato degli strumenti (dendrodensimetro, tomografo, resistograph, ecc) necessari ad effettuare le necessarie verifiche di stabilità, con Determinazione dirigenziale n. 3  del 06/11/2017, registrata all’Indice Generale al numero 1298 del 08/11/2017, veniva affidato a una ditta privata, previa indagine di mercato, il servizio di esecuzione degli interventi di messa in sicurezza e verifiche di stabilità delle alberature radicate nel Parco Mascagna“.

Una domanda che dunque attende ancora una risposta che, auspichiamo, venga data in tempi brevi – sottolinea Capodanno – è la seguente: perché, visto che si afferma che il servizio verde del Comune di Napoli non era dotato della strumentazione necessaria per le verifiche necessarie, dalla data di chiusura del parco, avvenuta 13 agosto, si è dovuto attendere fino al 6 novembre successivo, vale a dire ben tre mesi, per emanare la direttiva con l’affidamento delle verifiche alle alberature a una ditta esterna?“.

Né per giustificare tali ritardi può essere invocata la ben nota situazione economica delle casse comunali –  aggiunge Capodanno – dal momento che, al riguardo, nel provvedimento succitato si attesta che ” ai sensi della circolare PG/2017/807267 del 20/10/2017 della Direzione Centrale Servizi Finanziari avente ad oggetto “Avvio della procedura di blocco della spesa ex art. 148 bis D.Lgs. 267/2000, in esecuzione della Delibera n. 240/2017 della Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Campania”, le spese di cui al presente provvedimento sono necessarie ad evitare che siano arrecati gravi danni patrimoniali all’ente, in quanto l’ulteriore protrarsi della chiusura del Parco Mascagna, con la conseguente impossibilità di effettuare gli ordinari interventi di manutenzione, porterebbero tale bene ad un inevitabile deterioramento con aggravi di costi per le ulteriori attività manutentive e conservative che si dovranno mettere in atto; peraltro, la mancata esecuzione delle indagini strumentali e dei conseguenti interventi manutentivi a carico delle alberature radicate presso il Parco determinerebbe un danno irreversibile al patrimonio arboreo“.

Articolo pubblicato il: 1 Marzo 2018 12:35

Redazione

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