mercoledì, Aprile 24, 2024

Calcio Napoli, quando al produttore manca il… regista

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Gianmarco Giugliano
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Gianmarco Giugliano, cura la pagina dello sport calcio di 2ANews, laureato in Giurisprudenza, scrittore e giornalista.

Il cambio di allenatore ha portato, immediatamente, al cambio di modulo e all’esigenza di intervenire sul centrocampo. In particolare manca un calciatore capace di dettare tempi e ritmi: Lobotka il favorito

 

Forse non si era dato il giusto peso alle cessioni di Jorginho ed Hamsik e non si sono voluti trattenere calciatori come Diawara e Rog per andare incontro alle “esigenze” tattiche dei moduli di Ancelotti.

Ed ecco che il centrocampo del Calcio Napoli, così bravo a dettare tempi e gioco nell’epoca sarriana, è stato inesorabilmente svuotato dei suoi contenuti caratteristici. In particolare Jorginho ed Hamsik pur non svolgendo il ruolo di “recupera palloni” (questo lo ha sempre fatto in maniera egregia Allan) erano capaci non solo di gestire i tempi della squadra e di farsi sempre trovare pronti a ricevere il pallone dai compagni, ma erano in grado, in fase difensiva, di occupare gli spazi giusti al momento giusto. In poche parole, una grande intelligenza tattica. Se il centrocampo del Calcio Napoli appariva poco “fisico”, sicuramente, però, era in grado di sopperire a questa mancanza con una grande abilità di palleggio e di posizionamento.

Era questo il motivo per cui Diawara e Rog non sono mai riusciti a ritagliarsi grandi spazi negli schemi di Sarri: non si trattava di tecnica o corsa ma di “intelligenza” tattica.

Già perdendo Jorginho, la squadra aveva notevolmente diminuito il possesso palla; con l’addio di Hamsik a gennaio, poi, il gioco si è completamente perso.

Gattuso ha deciso di tornare al 4 3 3 di matrice sarriana, forse l’unica maniera per far ritrovare ai calciatori un minimo di fiducia in loro stessi. Dalle prime due partite si è subito notato come l’apporto di Zielinsky alle azioni è notevolmente migliorato e come lo stesso Allan si sia abbastanza ritrovato. Chi non riesce a inserirsi nello schema è, chiaramente Fabian Ruiz, l’unico a non aver mai vissuto l’era e soprattutto il gioco di Sarri.

Quel che è inoltre evidentissimo è lo scarso numero di giocatori in “rosa” nella zona mediana, zona che, a detta di tutti, è fondamentale in ogni squadra. Oltre ai citati Allan, Zielinsky e Fabian Ruiz c’è il promettente Elmas ed il giovane Gaetano.

Ovvio che la società deve correre ai ripari e, guarda caso, rispunta proprio il calciatore che doveva essere il sostituto di Jorginho ovvero Lobotka.

Giocatore capace di dettare i tempi di gioco e sempre pronto a ricevere il pallone ha, in più di Jorginho una ottima predisposizione ed abilità a recuperare palloni mentre a differenza dell’italo brasiliano ha meno capacità di assist e realizzazione (anche se, a dirla tutta, anche Jorginho non emergeva per questi dati).

Calcio Napoli, quando al produttore manca il… regista

Con Lobotka, il quale sembra essere entusiasta del passaggio al Calcio Napoli e mentre le due società stanno avvicinandosi per chiudere l’affare, il centrocampo degli azzurri potrebbe tornare al “vecchio” schema con Zielinsky al posto di Hamsik (con Sarri lo ha fatto ed anche piuttosto bene) ed Allan che tornerebbe nella sua natura posizione di centrocampista destro nello schema a tre.

Con questa prospettiva, Fabian Ruiz avrebbe tutto il tempo per inserirsi negli schemi e dare il suo apporto tecnico alla squadra e permetterebbe ad Elmas di integrarsi più facilmente in uno schema collaudato.

E’ stato gravissimo l’errore della società: il centrocampo così “scarno” e poco duttile (Zielinsky, Fabian Ruiz ed Elmas sembrano delle fotocopie) ha privato la squadra della sua caratteristica principale: il palleggio ed il possesso palla.

Con i giusti innesti toccherà a Gattuso far ritrovare ai ragazzi fiducia in se stessi e fare in modo che i tifosi possano di nuovo essere fieri della loro squadra.

Che un produttore come De Laurentiis sia rimasto senza… regista appare un incredibile gioco del fato, eppure è quello che è successo mandando in fumo, probabilmente, dopo tanti anni, la qualificazione alla prossima Champions.

Aspettiamo, quindi, con ansia e speranza le mosse del Calcio Napoli, società che, tranne gli ultimi due anni, è sempre riuscita a valorizzare giovani talentuosi e sfruttarne tutta la loro voglia di diventare “grandi” ricavandone grosse plusvalenze da reinvestire: se c’è una cosa che ADL ha sempre fatto bene, è questa ed è da lì che bisogna ripartire.

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