La celebre opera ‘Lady Macbeth’ di Sostakovic, ha debuttato domenica 15 aprile 2018 al Teatro San Carlo, con la regia molto personale di Martin Kusej e l’eccellente direzione di Juraj Valcuha.
“Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk” è senza dubbio il capolavoro sinfonico di Sostakovic. Opera in quattro atti e nove quadri, tratto dal racconto omonimo di Nikolaij Leskov, che andò in scena per la prima volta a Leningrado il 22 gennaio 1934, e le prime reazioni del pubblico furono contrastanti.
L’autore fu attaccato soprattutto per motivi ideologici e politici, tuttavia non fu mai messo in discussione il suo valore strettamente musicale, un valore che ancora oggi è considerato di primaria importanza, anche se costò all’autore aspre e dure critiche da parte del regime, con la cancellazione dell’opera da tutti i cartelloni, per ordine dello stesso Stalin, perfido e sadico dittatore dell’epoca. 
La recente messa in scena al Teatro San Carlo non ha deluso le aspettative di un pubblico sempre più critico ed esigente, colpito da una seducente e scandalosa storia che il regista ha voluto raccontare con toni esagerati e apertamente violenti, ma che tuttavia a mio avviso non ha turbato la sensibilità di un pubblico colto, come quello del San Carlo, sempre disposto ad accettare quello che ci viene offerto in termini di puro ed efficace realismo.
Lo spettacolo che ha debuttato domenica scorsa, è riuscito pertanto a costruire una storia densa di realismo dove le parti contrapposte, del bene e del male, hanno contribuito alla realizzazione di quella che possono definire una grande operazione di forte suggestione emotiva, trasmessa in egual misura proprio dalla bellissima musica di Sostakovic.
Bravi e convincenti i cantanti impegnati sul palcoscenico del Massimo napoletano, dalla brava e sensuale Natalia Kreslina (Katerina), al bravo Dmitri Ulyanov (Boris), all’altrettanto convincente Ludovit Ludha (Zinovi).
Da segnalare la presenza prestigiosa del Coro Maschile del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, che ha dato una prova eccellente di grande efficacia canora insieme al Coro del Teatro San Carlo diretto da Marco Faelli.
La storia, allo stesso tempo avvincente e drammatica, coinvolge e cattura l’attenzione anche del pubblico più distratto, con la protagonista vittima della sua stessa sete di ricchezza e vendetta, che la porterà, trascinando anche il suo vacuo amante, verso una morte iniqua e disperata, dopo aver subito le umiliazioni dello stesso amante e della sua nuova “compagna”. 
La sua propensione all’assassinio tuttavia non la rende un personaggio negativo, ma semplicemente una povera vittima di una società violenta e spietata. Proprio come nelle intenzioni dell’autore che infatti affida a questo personaggio passaggi musicali di forte intensità emotiva e grande sensibilità d’animo, tali da sottolinearne il suo tragico e fallace destino. Il tutto tradotto in musica da un bravissimo e concentrato Juraj Valcuha, direttore musicale del Teatro San Carlo, che dal podio è riuscito ad ottenere dall’eccellente Orchestra del Teatro San Carlo un suono pulito, efficace e preciso, sia nei “forti” che nei “piano”, con una coloritura musicale perfetta. 
E proprio mentre era impegnato nella direzione di questa difficile opera, è arrivata la notizia della vittoria del prestigioso Premio della Critica Musicale “Franco Abbiati” 2018, come migliore direttore dell’anno. “Un riconoscimento importantissimo e motivo di orgoglio e soddisfazione per un teatro così prestigioso come quello del San Carlo”, ha commentato la sovrintendente Rosanna Purchia. Un valore aggiunto questo, dunque, per un artista che dall’ottobre 2016 è Direttore Musicale del Teatro San Carlo, dove continua a raccogliere successi e consensi da pubblico e critica.