venerdì, Aprile 19, 2024

La parola ai “SOCIAL”: questione “CARO” Stadio San Paolo, cosa ne pensa il popolo del web?

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a cura di Gianmarco Giugliano – Oggi, 21 settembre 2016, una delegazione di tifosi si è recata al Comune di Napoli per parlare della questione “caro biglietti”. Alla riunione, oltre ai rappresentanti di una fascia del tifo partenopeo, erano presenti anche le istituzioni ma nessun rappresentante della Società Sportiva Calcio Napoli.

Il presidente del Napoli, inoltre, nei giorni scorsi, si è interessato alla situazione dello Stadio Collana, parlando con il governatore della Campania De Luca, paventando uno stadio da ventimila posti.

A Palazzo San Giacomo si è discusso in grande serenità e, alla fine, sembra che ci sia stato l’impegno, da parte del Comune, di parlare con il presidente Aurelio De Laurentiis per una politica dei prezzi (soprattutto nei settori popolari) meno aggressiva.

Sono andato a chiedere al popolo del web, ed in particolar modo ai tifosi napoletani, cosa ne pensassero di questa vicenda trovando alcune risposte davvero interessanti e capaci di ampliare la discussione o chiarirne i contenuti.

Natale Giusti,  redattore di Napolisoccer.net dice: “Prezzi alti ma la SSC Napoli è una Spa e purtroppo il suo presidente può fare ciò che vuole. Io ribalterei il problema e siccome il suo presidente ha detto che non gli interessano i tifosi allo stadio e che lui preferisce lo stadio virtuale, io sarei per riempire lo stadio virtuale pur sapendo che la partita vista allo stadio è tutt’altra cosa da quella vista in TV. P.s. Il comune non ha alcun diritto di entrare nelle querelle prezzi biglietti. Ancora una volta pura e semplice demagogia fatta dai politici invece di pensare a risolvere i problemi concreti della città”.

Sulla possibilità di “fare ciò che vuole”, Gianluca Spera ricorda, citando un suo articolo: “Il Consiglio Comunale quando, con la delibera n. 598/2015, ha approvato la concessione ponte con la Società Sportiva Calcio Napoli per l’utilizzo dello stadio San Paolo – valida fino all’esito della procedura per la ristrutturazione dello Stadio – , ha pure accompagnato la delibera con una mozione approvata a maggioranza. Attraverso tale mozione, tenuto conto delle attuali condizioni dell’impianto di Fuorigrotta (“scomodità e disagi” a danno degli spettatori), i consiglieri comunali hanno auspicatoche per l’intera durata di questa convenzione la Società Sportiva Calcio Napoli applichi tariffe ridotte per i biglietti di curva A e curva B, che non superino i 15 euro a partita per qualsiasi categoria, nazionale o internazionale”. In pratica, tra Comune e SSCNapoli, è stato siglato una sorta di patto tra gentiluomini: il primo paga ed esegue i lavori, la seconda si impegna a calmierare i prezzi dei biglietti almeno nei settori popolari. Il Napoli, evidentemente, non s’è attenuto a quest’accordo”.

Burocrazia ed interessi personali sembrano prevalere nei discorsi “tecnici” ma c’è chi riporta la discussione in un ambito più calcistico e popolare.

Nel gruppo Facebook “Ultràmici”,  Raffaella P. afferma: “Premetto che in primis non posso permettermi prezzi alti ma che il comune metta bocca sul prezzo non la condivido…Trovo questa cosa fuori luogo..non fanno altro che alimentare la frattura tra i tifosi e Dela” spostando l’attenzione sul rapporto ormai logoro tra il Presidente ed i tifosi.

Federico I. riporta la questione “caro biglietti” ad una “querelle” storica e chiaramente demagogica, oltre che rimarcare il prezzo dell’abbonamento, in linea con una media popolare: “Ritengo la delegazione e la successiva iniziativa politica una operazione demogagica senza precedenti…le curve non possono essere mai pagate meno di 20 euro! Io sono abbonato e le pago 19!! Inoltre sta storia del settore popolare francamente viene cavalcata mostruosamente anche da molti che se ne approfittano per montare la protesta contro la società rea di non farli entrare gratis! In linea generale 40 euro effettivamente sono una cifra considerevole soprattutto se paragonata al prezzo dei distinti!”.

Sulla stessa linea il presidente del gruppo Alberto Feola: “protesta o non protesta i biglietti delle CURVE non possono MAI (dico MAI) costare meno di 20 euro!!!! la Media dell’ Abbonamento è di 18 euro”.

Secondo Luigi T. il problema è mal posto e sarebbe giusto puntare ad una politica per le famiglie allo stadio: “Non sono i 40 € in assoluto ad essere troppi. Diventano troppi, però, quando non si porta avanti una seria politica per riportare le famiglie allo stadio. Mi spiego meglio: 40 € sono una spesa che un singolo può sostenere una volta ogni tanto (se vuole, poi, garantirsi una presenza costante, può fare l’abbonamento che, come diceva Alberto, porta ad una media a partita di meno di 20 €). Non è così se i 40 € vengono moltiplicati, ad esempio, per una famiglia di 4 persone. Io che sono abbonato con moglie e due figli ti assicuro che nel bilancio familiare tale spesa è stata ben ponderata!
Come diceva Totò, “è la somma che fa il totale!“.
Io non protesterei, quindi per i 40 € in sè ma per la mancanza di una politica attenta alle famiglie. La sola ‘family’ è inadeguata a raccogliere le istanze dei tanti tifosi che vorrebbero condividere l’emozione dello stadio con i propri familiari”.

Per Vincenzo C. il costo elevato dei biglietti si traduce nel tener fuori categorie, come gli studenti, che non possono permettersi tali spese mentre Carmine Bruno E. lega il costo del biglietto ha l’importanza dello spettacolo rimarcando, però, le pessime condizioni dello stadio: “Da che si deduce che se l’impianto fosse reso confortevole il prezzo sarebbe adeguato”.

Qualcuno come Davide F. parla anche della possibilità di un impianto allo stadio Collana del Vomero: “difficile da attuare per una questione di viabilita’ in primis e poi per una questione di posti auto”.

Per finire c’è chi, come Luca G., con una efficace metafora, ricorda chi ha il potere di decidere nella realtà dei fatti : “Quindi fatemi capire.. voi siete soliti entrare in un negozio, informarvi se il titolare paga il fitto, se è arretrato o se lo occupa abusivamente, scegliere il prodotto che vi piace per la QUALITA’ e decidere a quanto volete acquistarlo… ok da domani vengo con voi dal tabaccaio e mi fate comprare le marlboro a 3 euro al pacchetto…”.

Tra delibere, citazioni di Totò e metafore, c’è una sola cosa che traspare chiaramente: la questione stadio è “cosa seria”. Nel 2019 ci saranno le Universiadi a Napoli e ci sarà bisogno di uno Stadio efficiente e (con buona pace del Presidente A. De Laurentiis) della pista di atletica. Il mio auspicio è che entro quella data si risolvano le questioni relative alle pendenze tra Società Calcio Napoli e Comune, si rispettino sia gli abbonati (sarebbe assurdo un costo del biglietto inferiore alla media dell’abbonamento) sia le famiglie ed alcune categorie come gli studenti. Purtroppo il braccio di ferro tra Presidente ed una frangia della tifoseria è lacerante e devastante per entrambi, e non accenna a placarsi. C’è una sola cosa che ritengo sacrosanta: solo rimanendo uniti si può contribuire alla crescita del Napoli e di Napoli; non credo sia una cosa “assurda” immaginare uno stadio (fatiscente o no) con almeno 35000 abbonati e dei prezzi in linea con le esigenze di una città che, al contrario di altre, mangia pane e calcio, beve il caffè del lunedì mattina parlando dell’ultima partita e prende quello del venerdì parlando della prossima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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