venerdì, Aprile 19, 2024

La depressione, una malattia subdola. Sintomi, cause e cure

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La depressione colpisce il 10-15% della popolazione con una maggiore prevalenza nel sesso femminile.Vediamo come riconoscerla e combatterla.

Nella depressione risulta essere alterata principalmente la sfera dell’affettività e in particolare il tono dell’umore, umore inteso come la visione di sé in relazione al proprio ambiente, che agisce in maniera simile ad una specie di filtro nella percezione della realtà che ci circonda. Condiziona quindi di fatto la nostra esistenza: chi ha un umore depresso sarà inevitabilmente portato ad interpretare i vari avvenimenti della vita in senso negativo e reagirà peggio agli stimoli stressanti. Si stima che la depressione colpisca il 10-15% della popolazione con una maggiore prevalenza nel sesso femminile. Se un familiare o un parente stretto ha sofferto di depressione o di altri disturbi del tono dell’umore il rischio di presentare uno o più episodi depressivi nell’arco della vita aumenta ulteriormente. È il disturbo psichico più frequente in assoluto e può presentarsi con diversi gradi di intensità e durata. La depressione è sicuramente un disturbo complesso che si sviluppa in individui predisposti come conseguenza del sommarsi di diversi fattori, ma possono essere riconosciute alcune condizioni o caratteristiche che si associano a un maggior rischio di depressione:

  • Temperamento depressivo: scarsa autostima, insicurezza, predisposizione ad interpretare la realtà in senso depressivo. Chi presenta questi tratti tende a vedere sé stesso come un perdente, si sente colpevole e senza valore; anche un atteggiamento troppo severo, esigente e punitivo nei propri confronti può predisporre allo sviluppo della depressione.
  • Tematica della perdita: c’è un rapporto molto stretto tra gli eventi stressanti a carattere di perdita e lo sviluppo della depressione. La perdita può riguardare: una persona cara (lutto), ruolo sociale, salute fisica, lavoro, benessere economico, contesto in cui si è inseriti (ad esempio in seguito al trasferimento in un’altra città o in un altro stato). Aver subito un abbandono o al contrario aver avuto genitori iper-protettivi. Presenza di altri casi di depressione nei familiari. Età avanzata. Presenza di altre malattie concomitanti.

I sintomi principali con cui può presentarsi la depressione sono:

  • umore depresso per la maggior parte del giorno o in maniera continua,
  • diminuzione di interesse per le attività che prima venivano considerate piacevoli,
  • sensazione di fallimento e scarsa visione di sé,
  • riduzione della speranza nel futuro, disperazione e scarsa iniziativa,
  • sentimento di colpa ed inadeguatezza,
  • alterazioni del sonno: insonnia o al contrario ipersonnia,
  • astenia, stanchezza, mancanza di energia,
  • incapacità di provare gioia e piacere,
  • alterate condotte alimentari: eccessiva alimentazione o una sua riduzione,
  • irascibilità ed aggressività diretta sia verso sé stessi che verso gli altri,
  • problemi di memoria, ridotta capacità di concentrazione, deficit di attenzione,
  • rallentamento psicomotorio,
  • senso di dolore fisico e somatizzazione,
  • pensieri ricorrenti di morte, ideazione del suicidio o condotta autolesiva.

La depressione, una malattia subdola. Sintomi, cause e cureRispetto alla normale tristezza, che può provare chiunque in determinate situazioni, quella del depresso è caratterizzata da pervasività, persistenza nel tempo ed immodificabilità. Si associa ad una incapacità di provare piacere e gioia con una perdita del senso del comico; il vedere la felicità nelle altre persone alimenta una sensazione di lontananza ed estraneità.  La conseguenza più grave della depressione per quanto riguarda invece la durata della vita è l’alto rischio di suicidio: si stima che il suicido avvenga in un caso di depressione grave su sette e addirittura il 70% dei casi di suicidio ha origine depressiva.

Gli obiettivi principali della terapia sono la remissione dei sintomi con un miglioramento della qualità della vita e la ripresa nel normale funzionamento familiare, sociale e lavorativo, oltre che una riduzione del rischio di ricadute. I migliori risultati vengono ottenuti con un approccio che preveda una terapia farmacologica associata alla psicoterapia e ad un intervento di supporto sociale. La categoria di farmaci maggiormente usata è rappresentata dagli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI), ma diverse altre classi farmacologiche sono disponibili e possono essere preferite a seconda delle caratteristiche del singolo caso. Assolutamente fondamentale è intervenire anche sullo stile di vita, in quanto la letteratura scientifica è ricca di prove relative all’efficacia di questi piccoli accorgimenti:

  • Sforzarsi di mantenere una vita sociale, anche quando il desiderio di solitudine dovesse diventare molto forte; mantenersi in contatto con famigliari e amici significa avere qualcuno accanto nel momento del bisogno.
  • Praticare regolare attività fisica, compatibilmente con il proprio stato di salute e possibilmente all’aperto.
  • Rinunciare agli alcolici.
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