di Antonella Amato – Un’area marina protetta è una zona delimitata liberata dall’ancoraggio selvaggio di motoscafi e diportisti. Affinchè questi paradisi rimangano tali e possano essere più tutelati è necessario seguire alcune regole per rispettare l’ambiente marino.
Se passeggiando con la canoa o in kayak nell’area marina protetta si nota qualcuno che sta svolgendo attività dannose e non consentite come pesca subacquea, pesca di frodo, raccolta di mitili, frutti di mare, ancoraggio e transito a motore in aree interdette, abbandono di rifiuti in mare, è bene segnalare l’illecito.
Tutti possiamo intervenire direttamente informando il trasgressore oppure è consigliabile allertare il personale della zona o la Guardia Costiera (1530).
Le aree marine protette, come il Parco sommerso della Gaiola, ospitano un’elevatissima tipologia di comunità biologiche differenti a partire dalle scogliere superficiali lambite dalle onde fino alle pareti rocciose profonde del banco della Cavallara. Anche se non intenzionalmente il cattivo utilizzo del kayak potrebbe recare danno ad alcuni habitat superficiali molto importanti.
1) Le pozze di marea presenti all’interno delle grotte di Trentaremi rappresentano un microhabitat estremamente sensibile che ospita molte specie algali e animali che vivono solo all’interno di queste pozze o depositarvi all’interno la propria canoa crea una pertubazione estrema di questi ambienti e la loro progressiva distruzione.
2) Le piattaforme rocciose semiaffioranti come la tavola di mare e tante che circondano la Gaiola ospitano una tipica comunità di ambiente mesolitorale (compreso tra l’alta e la bassa marea) che dà riparo e nutrimento a migliaia di organismi marini come molluschi, crostacei, anellini, tunicati, ecc., oltre ad ospitare specie algali in grave rarefazione nel Mediterraneo come la Cystoseira.
3) Trascinare le canoe su queste piattaforme può contribuire al distacco delle fronte di Cystoseira ed depauperaramento dei popolamenti del mesolitorale.
Le aree marine protette sono incontaminate perché difficilmente accessibili all’uomo, anche se la canoa o il kayak danno la possibilità di arrivare in ogni punto della costa è necessario autolimitarsi e lasciare che alcune zone restino inaccessibili e quindi incontaminate ad uso esclusivo dei gabbiani.
Quasi tutti i costoni rocciosi a picco sul mare possono essere a forte rischio frana, molti sono presenti all’interno dell’AMP di Gaiola.
Per cui è consigliabile evitare di fermarsi su spiagge ed altre zone della costa dove è presente il cartello ‘pericolo di frana’.
Articolo pubblicato il: 20 Agosto 2018 17:28