martedì, Aprile 16, 2024

Irpef, come ottenere i rimborsi 730/2022

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Cosa fare per ricevere il rimborso Irpef nella busta paga di luglio, quella in cui il datore di lavoro pagherà anche il bonus 200 euro.

È tempo di dichiarazione dei redditi: dal 31 maggio sarà possibile inviare il modello 730/2022 precompilato dal sito dell’Agenzia delle Entrate, mentre già in questi giorni è possibile rivolgersi a patronati e commercialisti per inviare il modello 730/2022 ordinario.

Mai come quest’anno rivolgersi a un intermediario per l’invio della dichiarazione dei redditi potrebbe essere conveniente: infatti solo coloro che invieranno il modello 730 entro la data del 31 maggio avranno speranza di ricevere un eventuale rimborso Irpef nella busta paga di luglio.

Per chi utilizza il modello 730/2022 precompilato c’è dunque un solo giorno a disposizione per inviare la dichiarazione dei redditi e, sperando in un conguaglio a credito, ricevere il rimborso Irpef nella busta paga di luglio, quella in cui il datore di lavoro pagherà anche il bonus 200 euro (e nei settori in cui spetta anche la quattordicesima). Tuttavia non è detto che il modello venga elaborato già nel giorno dell’invio, quindi c’è il rischio di dover comunque aspettare fino ad agosto.

Meno rischioso, invece, l’invio attraverso patronati e commercialisti, i quali potendo inviare già da adesso il 730/2022 modello ordinario hanno più tempo a disposizione per rispettare la scadenza del 31 maggio 2022.

Ricordiamo comunque che per inviare la dichiarazione con modello 730/2022 c’è tempo fino al 30 settembre: per chi aspetta l’ultimo giorno utile, però, un eventuale rimborso potrebbe arrivare anche a novembre.

Devono aspettare fino a dicembre, invece, coloro che presentano il modello 730/2022 senza sostituto d’imposta e riceveranno il rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Solitamente i soldi arrivano entro la fine dell’anno in cui è stata presentata dichiarazione dei redditi, ma il rischio è di arrivare fino a marzo dell’anno successivo per le somme più ingenti.

Ancora peggio va a coloro che inviano dichiarazione con modello Redditi Pf, per il quale i tempi di liquidazione sono successivi a quelli del modello 730: il rimborso potrebbe arrivare persino dopo marzo 2023.

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