giovedì, Marzo 28, 2024

Il degrado della tomba di Giorgio Ascarelli suscita sorpresa e indignazione. Ecco alcuni commenti

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di Antonella Amato – Ha suscitato sorpresa e, soprattutto, indignazione la notizia sullo stato d’abbandono della tomba di Giorgio Ascarelli, il fondatore del Calcio Napoli, pubblicata ieri dal nostro giornale (e ripresa oggi dal quotidiano Il Mattino). Numerosi i commenti che, nelle ultime ventiquattro ore, hanno fatto da cornice al post pubblicato da Nico Pirozzi, l’autore della denuncia. pina tommaselliTra questi quello di Pina Tommasielli, l’ex assessore allo Sport (nella foto a lato)della prima Giunta de Magistris, che cinque anni fa si fece promotrice dell’iniziativa di dedicare l’impianto sportivo di via Argine a Giorgio Ascarelli. «La memoria e la custodia della propria storia – scrive la Tommasielli – fanno rima con cultura , niente di più lontano dai mercanti ‘zarillari’ del calcio napoletano di oggi, nei suoi massimi esponenti. D’altronde – rimarca l’ex assessore – nel 2011 quando ci fu l’intitolazione di quello stadio di periferia la SSCN fu invitata a partecipare ed eventualmente a dar un suo contributo ma…. invano!»

«Cosa vuoi che ne sappia, il filmaro di terza categoria, di un gigante come Ascarelli…», commenta, chiaramente rivolto all’attuale patron della società azzurra, Giuseppe Crimaldi, vicepresidente della Federazione associazioni Italia-Israele (nella foto a alto).peppe «Un fantasma ingombrante e imbarazzante, Giorgio Ascarelli, che per le istituzioni napoletane e la straordinaria favola calcistica a cui diede vita, continua a restare tale, anche a quasi novant’anni dalla morte», commenta Nico Pirozzi, autore dell’unica biografia sul fondatore del Calcio Napoli (Il fantasma che sconfisse il Duce, in: “Napoletani. Irripetibili, irriducibili, incorruttibili, Cento Autori, Napoli, 2013). Eppure, tra il popolo dei tifosi azzurri, il mito di Giorgio Ascarelli è sopravvissuto alle leggi razziali (che come è noto non facevano sconti alla memoria, anche se quella di un mecenate ebreo), alla più devastante delle guerre combattute nel secolo scorso, e alle tante crisi che ha attraversato la società azzurra nel corso dei suoi novant’anni di storia.agora5 «So bene che il luogo dove sono custodite le spoglie di Ascarelli è di proprietà della Comunità ebraica di Napoli», spiega Pirozzi (nella foto a lato).

«Ma so anche che una piccola Comunità, che conta poco più di cento persone, con un bilancio a pochi zeri, non può farsi finanziariamente carico della conservazione di un patrimonio storico e monumentale che, per quanto riguarda Napoli, è vecchio di almeno venti secoli. Probabilmente qualcuno non ha capito che la storia e la memoria sono un bene immateriale, quindi scevro da categorie. 007ok004oktomba di giorgio ascarelliCustodire quella piccola parte di memoria materiale che è arrivata fino a noi è interesse di tutti e non solo di qualcuno». «Se sulla vicenda della tomba di Ascarelli ho tirato in ballo la società Calcio Napoli è perché ancor più della Comunità ebraica di Napoli, dovrebbe avere a cuore la memoria dell’uomo che la fondò. Ma così non è stato», una piccola Comunità religiosa, i conti del Calcio Napoli hanno qualche zero in più. Quanto, ad esempio, spende ogni anno de Laurentiis per l’ingaggio dei suoi calciatori? 002okQuanto ha incassato per la vendita dei vai Higuain, Lavezzi e Cavani? Quanto porta a casa dai vari sponsor? No, non voglio fare conti in tasca a nessuno.

Ma, mi chiedo, se la Società Calcio Napoli destinasse qualche centinaio di Euro l’anno per la manutenzione della tomba di Giorgio Ascarelli, sarebbe uno sforzo insopportabile per il portafogli di de Laurentiis? Se – e mi fermo qui – il Comune di Napoli fosse un po’ più solerte nel garantire la necessaria manutenzione ai due cimiteri ebraici della città, farebbe qualcosa di censurabile e istituzionalmente illegittimo?»

 

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