venerdì, Marzo 29, 2024

Harry e Meghan, le urla di William tra i racconti del principe nel documentario Netflix

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Gabriella Monaco
Gabriella Monacohttp://www.2anews.it
Redattrice laureata in 'Lettere Moderne'. Appassionata di Scrittura, Arte, Viaggi e Serie tv."

Nel documentario Netflix, ‘Harry e Meghan’, i Duchi del Sussex tornano all’attacco della Royal Family.

Le urla di William, le bugie di Carlo, mentre la regina Elisabetta assisteva “in silenzio” allo scontro fratricida nella reggia di Sandringham pochi giorni dopo la rinuncia di Harry e Meghan ai loro compiti nella famiglia reale. Dopo aver sparato a zero sui media britannici nelle prime tre puntate della docuserie più vista di Netflix, i Sussex regolano adesso i conti con la monarchia.

Nel documentario ‘Harry e Meghan’ i Duchi del Sussex tornano all’attacco della Royal Family: Meghan accusa Buckingham Palace di aver dato in pasto ai media storie negative sul suo conto (‘Harry e Meghan’ è il documentario più visto su Netflix nella settimana di debutto).

Gli ultimi tre episodi di ‘Harry e Meghan’ sono usciti oggi sulla piattaforma in streaming che a novembre ha regalato ai suoi abbonati la drammatizzazione del divorzio di Carlo e Diana in ‘The Crown’. Il summit di famiglia convocato da Elisabetta il 13 gennaio 2020 nella residenza di campagna di Sandringham suggellò la ‘Megxit’: con Meghan volutamente esclusa dalla riunione (era tornata in Canada per riunirsi con il piccolo Archie), “fu spaventoso vedere mio fratello urlare contro di me, mentre mio padre diceva cose non vere”.

La regina “assisteva in silenzio” mentre Harry, messo di fronte a cinque opzioni dal ‘tutto dentro’ al ‘tutto fuori’, spiegava che lui e Meghan avrebbero preferito un compromesso: il permesso di lavorare indipendentemente pur continuando a sostenere le cause della monarchia nel Commonwealth.

“Emerse presto che questa possibilità era fuori discussione”, dice il secondogenito di Carlo e Diana, secondo cui “la cosa più triste” fu “la frattura che si creò con William”. Un tempo i fratelli erano inseparabili, ma il maggiore “era passato dalla parte dell’istituzione”, ed è ovvio, “è lui l’erede”, spiega il Duca anticipando forse recriminazioni di ‘Spare’, il suo memoir in uscita il 10 gennaio con Penguin Random House. Harry era già in macchina quando venne a sapere che gli uffici stampa avevano diffuso senza il suo permesso un comunicato congiunto che smentiva le accuse a William di aver “bullizzato” i Sussex: “Erano felici di mentire per proteggere mio fratello, mai di dire la verità per proteggere me e Meghan”.

Come la scorsa settimana, anche stavolta i palazzi sono rimasti in silenzio: re Carlo e il figlio William sono andati a Westminster Abbey per il concerto di Natale organizzato da Kate Middleton, la futura regina. Sotto le volte della chiesa dei funerali di Diana, è tornato a riunirsi oggi il cast dei Windsor, alcuni dei quali, gelosi del successo di Meghan come ‘royal rockstar’, avrebbero tramato nell’ombra, secondo il documentario, per mandare in crisi la duchessa, spingendola a nutrire pensieri suicidi.

“Facevamo meglio nei nostri doveri reali rispetto ad altri”, dicono ora i Duchi affermando che gli uffici stampa del palazzo cominciarono per questo a mettere in giro “storie negative” nei loro confronti a causa delle quali Meghan cominciò a ricevere minacce di morte. I media tornano di nuovo sul banco degli imputati, in particolare il gruppo che pubblica il Daily Mail, responsabile secondo Harry di aver provocato alla moglie un aborto spontaneo. Harry fa poi un confronto tra sua madre e la moglie: anche Diana, dice, fu estromessa per aver fatto ombra ad altri che “erano nati nel ruolo”.

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