martedì, Aprile 23, 2024

Francesco Di Leva ‘Il Sindaco del Rione Sanità’ al Bellini

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Intervista a Francesco Di Leva nel ruolo del “Il Sindaco del Rione Sanità” di Eduardo De Filippo con la regia di Mario Martone.

di Giuseppe Giorgio – Affrontando “Il Sindaco del Rione Sanità” di Eduardo De Filippo, il regista Mario Martone, con la sua tournèe, continua a raccogliere consensi  grazie ad una visione rivoluzionaria dell’opera. La stessa che mostrandosi prodigiosamente attuale, assume ancor più valore artistico, valenza politica e civile, posizionandosi più che mai vicina a quelle vicende di cronaca dei nostri tempi.

E’ così più che baciato dal successo, il progetto nato dalla collaborazione tra il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Elledieffe, la compagnia di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi e Il Nest-Napoli Est Teatro, è arrivato al Teatro Bellini. Per il pubblico, una sinergia di talenti e visioni per uno spettacolo che propone il sindaco Antonio Barracano, descritto dal genio  Eduardo  come un elegante “uomo d’onore” ultrasettantenne,  nelle sembianze di un quarantenne con tuta nera, capace di rimandare ai giovani boss di oggi.

E ad impersonare questo scomodo personaggio è il trentanovenne, Francesco Di Leva, spalleggiato in scena da Massimiliano Gallo e da Giovanni Ludeno, Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino, Daniela Ioia, Gianni Spezzano, Viviana Cangiano, Salvatore Presutto, Lucienne Perreca, Mimmo Esposito, Morena Di Leva, Ralph P, Armando De Giulio e Daniele Baselice.

Francesco Di Leva, come sarà questo suo giovane Sindaco così distante per età e comportamento da quello descritto e impersonato da Eduardo?

A differenza del Sindaco di Eduardo che aveva circa 75 anni, il mio sarà un personaggio sui quarant’anni, atletico e muscoloso che veste in tuta nera. Per interpretarlo, visto che il lavoro è stato scritto nel 1960, mi sono ispirato ad un mito di quei tempi rappresentato dal pugile Cassius Clay, diventato Muhammad Ali. Seguendo un mio ideale, ho voluto dare al personaggio i tratti del grande Ali, sempre diviso tra la fragilità e la violenza. Una vera fissazione la mia per questo campione simbolo, al punto che presto presenterò un mio lavoro a lui ispirato”.

Cosa risponde a quanti vedendo i personaggi del Sindaco del Rione Sanità diventare giovani accostano la commedia al plot di Gomorra?

Gomorra, ha messo in luce un genere che è sempre esistito e se qualcuno fa il paragone nessun problema. La serie ha esaltato tanti talenti trascurati. Considerato però che il lavoro di Eduardo è stato scritto nel 1960 si potrebbe dire che è appunto lo stesso a potere ispirare i personaggi della popolare serie e non certo il contrario”.

Ci può parlare dell’esperienza con Martone regista?

Martone nei confronti di un artista si pone in maniera geniale. Grazie ai suoi modi semplici e al tempo stesso profondi  mi ha posto nella stessa condizione raggiunta con Francesco Rosi. Mario ti fa lavorare al meglio sui punti più deboli. Prende spunto dalla realtà per filtrare tutto nel suo mondo poetico fatto di teatro e di cinema”.

L’emozione con il Sindaco di recitare al Piccolo di Milano.

Un’emozione grandiosa che abbiamo vissuto con incoscienza. Giungere nella casa di Strehler con Eduardo De Filippo, sia pure in maniera spregiudicata, ci ha fatto sentire a casa, proprio come nel nostro Nest di San Giovanni”.

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