venerdì, Aprile 19, 2024

Alessandro Preziosi e i colori dell’anima di Van Gogh

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

L’attore Alessandro Preziosi riporta in scena al Teatro Mercadante quella crudele lotta contro il mondo e contro se stesso dell’artista Vincent Van Gogh.

di Giuseppe Giorgio –  E’ con lo spettacolo “L’odore assordante del bianco”, basato su uno dei primi testi di Stefano Massini e sulla regia di Alessandro Maggi, che l’attore Alessandro Preziosi riporta in scena, stavolta al Teatro Mercadante, quella crudele lotta contro il mondo e contro se stesso dell’artista Vincent Van Gogh. Fu l’8 maggio del 1889 che il famoso pittore olandese chiese di essere ricoverato nel manicomio di Saint Paul de Mausole, in Provenza.

Da poco era stato colpito da una violentissima crisi di follia che lo aveva portato a tagliarsi il lobo dell’orecchio destro e circa un anno e mezzo dopo, sia pure la cosa resterà avvolta dal mistero, si suiciderà sparandosi un colpo di pistola al petto. Ma era veramente pazzo, Van Gogh? Quello che oggi per tutti è il simbolo del genio folle, era davvero preda di una malattia mentale? O era, semplicemente, vittima della sua stessa arte? Ed è proprio su questo interrogativo che il regista Maggi punta per portare in scena, come egli stesso afferma, “il labile confine tra verità e finzione, tra follia e sanità, tra realtà e sogno”.

Alessandro Preziosi e i colori del'anima di Van Gogh

 

Impersonato da un Alessandro Preziosi impegnato nell’evocare la frustrazione dell’artista insieme alle sue allucinazioni derivate dai divieti impartiti dai medici,  il Van Gogh che si presenta agli occhi degli spettatori è in continua lotta tra la realtà e l’illusione. Immaginando la pazzia dell’artista come un disperato grido di aiuto per non precipitare in quella triste solitudine a tratti tinteggiata dallo stesso “assordante”  bianco della casa di cura che lo ospitava, con il lavoro che resterà allo Stabile di Napoli fino a domenica prossima, si può giungere alla analisi delle virtù dell’arte, del senso della vita, dell’esistenza di Dio.

Con Massimo Nicolini nei panni del fratello di Vincent, Theo Van Gogh ed ancora con Francesco Biscione, Roberto Manzi, Alessio Genchi e Vincenzo Zampa, “L’odore assordante del bianco”  in un’ora e mezza di serrati dialoghi, porta alla luce tutta la drammaticità di un uomo vitima designata dei suoi stessi pensieri.

Alessandro Preziosi e i colori del'anima di Van Gogh

Una drammaticità magnificamente racchiusa nel testo di Massini e che emerge decisa in una rappresentazione capace di porre a confronto le smanie di Van Gogh con l’ottusità di chi cercava maldestramente di aiutarlo privandolo persino dei suoi colori. Grazie alle scene e ai costumi di Marta Crisolini Malatesta e al disegno luci di Valerio Tiberi e Andrea Burgaretta, la via Crucis del protagonista, ben tratteggiata da un eccellente Preziosi, conquista quasi subito il pubblico che si trova  personalmente coinvolto nell’ altalena psichica di chi fu malato di mente e grande artista al tempo stesso.

Agendo in quello stesso bianco delle mura della camera d’ospedale che, inteso come totale privazione di colori, esasperò fino alla morte Van Gogh, Preziosi, nei panni dell’artista, consegna alla platea il tormento interiore di chi solo con l’arte era capace di sopravvivere e di chi nelle sue tele, tra sensazioni e percezioni, meglio di tutti, riusciva a racchiudere i colori dell’esistenza umana.

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