giovedì, Aprile 25, 2024

Google sotto accusa in Italia per le offerte di giochi d’azzardo

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L’attenzione è ricaduta sull’Italia, in particolare sul caso relativo all’inserimenti dei messaggi pubblicitari di Google.

L’inizio dell’anno si è rivelato un periodo particolarmente positivo per numerosi operatori di giochi d’azzardo online: le misure di lockdown imposte in diverse aree del mondo hanno contribuito ad aumentare il numero degli utenti che hanno scelto opzioni online. Molti Paesi hanno deciso di introdurre misure restrittive temporanee per gli operatori online, come il divieto di messaggi pubblicitari in TV o alla radio, oppure limiti ai depositi e ai payout; in alcuni casi si è arrivati a sospendere l’intera attività del gioco d’azzardo online per tutto il periodo della pandemia. Parte dell’attenzione è ricaduta sull’Italia, in particolare sul caso relativo all’inserimenti dei messaggi pubblicitari di Google.

Nel 2018 l’Italia ha introdotto il divieto assoluto di qualsiasi forma di pubblicità relativa al gioco d’azzardo per gli operatori stranieri. In altre parole, gli operatori online che non hanno sede in Italia non dovrebbero comparire nei risultati delle ricerche di Google; tuttavia, durante il lockdown si è assistito a un notevole aumento di questi messaggi pubblicitari proprio in vetta ai risultati delle ricerche, tanto che è stata aperta un’indagine ai danni di Google Inc, Google Ireland Limited e Google Italia.

Ci sono stati diverse divergenze sul fatto che si sia trattato di una serie di messaggi pubblicitari inseriti intenzionalmente, oppure solo di una conseguenza del funzionamento di Google Ads. Alcune ricerche hanno inoltre suggerito che la popolarità del gioco d’azzardo online è aumentata in Italia. L’istituto di fisiologia clinica di Pisa (parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche) ha intervistato circa 4.000 individui durante un periodo di 6 settimane tra aprile e maggio, rivolgendo domande relative alla loro attività di gioco d’azzardo durante il lockdown.

È emerso che il 30,5% di coloro che erano già giocatori d’azzardo si sono dedicati al gioco quotidianamente, spesso piazzando scommesse online di valore superiore. Nel periodo del lockdown, l’11% ha speso tra i 200 € e i 500 €, mentre il 14% ha superato i 500 €. Si tratta di una differenza piuttosto sostanziosa se pensiamo che le percentuali si abbassano al 2,6% e 3,9% rispettivamente se consideriamo la spesa in agenzie tradizionali con sede fisica.

C’è da aggiungere che molti italiani potrebbero aver giocato involontariamente sui siti stranieri nonostante il divieto. Si è infatti osservato che diversi giocatori potrebbero aver scelto una qualsiasi delle opzioni disponibili mostrate nei risultati della ricerca, con grande probabilità un sito straniero, indipendentemente dal fatto che Google avesse la responsabilità di garantire che questi annunci pubblicitari o siti stranieri di gioco d’azzardo non fossero disponibili; oppure potrebbe essere semplicemente dovuto al funzionamento del sistema, ma si tratta di ipotesi ancora in fase di esplorazione.

Tuttavia, il ritorno degli eventi sportivi in tutta Europa lascia presagire un calo nella popolarità dei casinò online italiani, in quanto i tifosi torneranno alle scommesse sportive abituali. Questa situazione ha fatto sorgere qualche controversia, in seguito all’applicazione dal parte del governo italiano di una tassa dell’1% sugli introiti da scommesse sportive, una mossa che ha come obiettivo quello di aiutare l’economia. Questo provvedimento sembra che rimarrà in vigore fino alla fine del 2021, o addirittura 2022.

Fortunatamente, l’obiettivo di questa indagine è chiaro e ben delineato e si spera che arrivino presto delle risposte. L’indagine condotta dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) si focalizzerà principalmente sui messaggi pubblicitari che vengono mostrati in vetta ai risultati delle ricerche, ma anche l’AGCOM stessa non è esente da disaccordi.

Ci sono state alcune dispute intorno al divieto totale delle pubblicità e delle sponsorizzazioni relative ai giochi d’azzardo e alle scommesse, due settori che sono diventati particolarmente legati allo sport moderno, in particolare dai dirigenti delle squadre della Serie A. Sarà interessante vedere dove verrà tracciato il confine tra ciò che può essere considerato un annuncio legittimo o mal posizionato e qualcosa che invece è stato pubblicato volontariamente, magari ignorando l’introduzione del divieto.

Inizialmente sembrava che questo caso sarebbe stato accantonato, ma le indagini sono invece proseguite: la maggior parte dei casi su cui sta investigando l’AGCOM riguardano le pubblicità delle “offerte di bonus” e sembra che verranno presi dei provvedimenti. Dal 2018, sono state cinque le occasioni in cui le “offerte di bonus” sono state classificate come pubblicità: tra queste, un esempio risale a luglio, quando un operatore autorizzato ha dovuto sborsare 16.000 € in seguito a un’indagine simile, dalla quale è risultato che un’offerta includeva elementi grafici tipici della comunicazione promozionale.

Si tratta davvero di una storia interessante che riguarda il gioco d’azzardo italiano. Con tutta l’attenzione che ruota attorno ai divieti imposti, è diventato un po’ più difficile per gli operatori riuscire a passare inosservati e lanciare i propri annunci pubblicitari. Secondo quanto rilevato dai sondaggi, sembra che i giocatori abbiano trovato un modo per accedere ai siti stranieri attraverso le offerte di bonus pubblicizzate; è possibile che ci sia qualcosa di non totalmente corretto nei parametri di Google, un elemento che potrebbe essere oggetto di indagine a tempo dovuto, una volta che quella attuale si sarà conclusa. È probabile casomai che Google si veda inflitta un’esigua ammenda, ma non si esclude che potrebbero essere imposte nuove istruzioni da seguire al fine di introdurre cambiamenti rilevanti per il futuro.

(Fonte dell’immagine in copertina: focusgn.com)

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