giovedì, Aprile 25, 2024

Giuseppe Sala contro Di Maio: “Faccia le chiusure domenicali ad Avellino e non rompa le p…”

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, attacca il vicepremier e ministro del Lavoro sulla eventualità delle chiusure domenicali. Interviene anche Salvini: “Si occupi delle zone della sua città che sono fuori controllo”.

Negozi chiusi la domenica? Il sindaco del capoluogo lombardo Giuseppe Sala sbotta sulla proposta del vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio e commenta: “La facessero ad Avellino, qui a Milano non ci rompano le palle”. Parole a cui lo stesso Di Maio replica su Instagram. “Per il sindaco di Milano Sala i diritti delle persone sono una rottura di palle – attacca il vicepremier – Nessuno vuole chiudere nulla a Milano né da nessun altra parte, ma chi lavora ha il diritto a non essere più sfruttato. Questo rompe le palle a un sindaco fighetto del Pd? E chi se ne frega!”.

“Da milanese mi sembra quanto meno irrispettoso” attacca anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Da milanese e da ministro sto facendo il possibile e l’impossibile per portare più forze dell’ordine a Milano e recuperare aree di legalità alla tranquillità dei cittadini”, aggiunge il leader della Lega a margine della sua visita all’Eicma. “Se fossi il sindaco più che di occuparmi del governo, di Avellino mi occuperei di alcune zone della mia città assolutamente fuori controllo”, conclude Salvini.

Le scuse di Sala agli avellinesi

Più tardi Sala, ospite di Massimo Gramellini su Rai3, si scusa con gli avellinesi. “Mi scuso con gli avellinesi, io mi riferivo a Di Maio” dice il primo cittadino che si scaglia contro la politica “di annunci che poi non danno origine a niente: Di Maio ne ha parlato tempo addietro (delle chiusure domenicali, ndr) e non è successo niente, così come Salvini un paio di settimane fa sulla chiusura anticipata dei negozi etnici. La politica faccia le cose: studi, si confronti e prepari il decreto. Ma se ogni giorno noi dobbiamo dire qualcosa e poi non succede nulla è sbagliato”.

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