di Nico Pirozzi – Capitava di giovedì, il 17 novembre di 81 anni fa, quando Vittorio Emanuele III, re d’Italia e imperatore d’Etiopia, promulgò il Regio Decreto Legge numero 1728, contenente “Provvedimenti per la difesa della razza italiana”.
Per 46.656 italiani e 11.756 stranieri o apolidi, aventi un genitore ebreo o ex ebreo, fu l’inizio di un lento sprofondare nell’incubo, e per circa seimila di loro la stazione di partenza di un viaggio che avrà il suo capolinea ad Auschwitz-Birkenau o in uno delle migliaia di campi di concentramento di cui era costellata l’Europa nazi-fascista.
Difatti, dopo la proposta di concedere la cittadinanza onoraria, proposta dal neo assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Eleonora De Majo, arriva quella del ragioniere Amedeo Giordano, capogruppo della Lega in consiglio comunale di Campagna, in provincia di Salerno, anche lui promotore di un’analoga iniziativa, già fatta propria dal sindaco, Roberto Monaco.
Se nel caso della De Majo, si tratta di una richiesta pervenuta da una persona nota per le sue reiterate posizioni antisraeliane, per quanto riguarda il ragionier Giordano, la proposta giunge dal rappresentante del partito più razzista d’Italia.
“Storia diversa”, ha davvero ragione ragioniere Giordano, dimenticando però di aggiungere che la storia del partito che rappresenta in Consiglio comunale, non è nemmeno lontanamente simile a quella di cui furono protagonisti i suoi concittadini 75 anni fa.
Perciò non me ne voglia se mi permetto di ricordarle ciò che la Segre ha risposto all’assessora Eleonora De Majo: “La cittadinanza onoraria non è un fatto passeggero se si può prestare a strumentalizzazioni… ci sono cittadinanze che contano e cittadinanze che pesano”.
Articolo pubblicato il: 17 Novembre 2019 16:17