giovedì, Aprile 18, 2024

La Gesesa denuncia la grave emergenza idrica nel Sannio

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I vertici della Gesesa, la società di Benevento che gestisce la fornitura idrica, chiedono alla Regione Campania di non dirottare altrove le risorse che “potrebbero penalizzare il Sannio”. 

“L’emergenza idrica che sta interessando l’intero territorio nazionale, con decine di Regioni pronte a richiedere lo stato di calamità naturale, non può essere l’occasione a Benevento ed in Campania per opportunismi politici o facili demagogie. Le carenze tante volte segnalate su scala globale iniziano ad incidere con puntualità territoriale. Tuttavia ancora una volta le decisioni degli uomini possono avere ripercussioni anche più significative dei rivolgimenti naturali: per questo con ogni mezzo proveremo a scongiurare che la Campania decida di dirottare altrove, le risorse su cui oggi è tarato il fabbisogno del Sannio”.gesesa cda Questa è la dichiarazione di Gino Abbate presidente del Cda di Gesesa, Alessandra Itro e Antonio Orafo componenti del Cda dell’azienda che intervengono in merito alla crisi idrica che potrebbe colpire il capoluogo sannita. Non solo, i tre parlano di risorse ed intervengono sui pozzi di San Salvatore Telesino e Solopaca. “Il territorio in queste ore e nelle ultime settimane ha pagato gravemente il peso di carenze pregresse. Solo tra quelli serviti da Gesesa, oggi sono stati due i comuni sanniti che hanno visto interrotta la fornitura ordinaria. Altri 32 nel resto della Campania sono stati interessati pesantemente dalle ripercussioni della stessa rottura di rete. Una condizione grave e per certi versi pronosticabile soprattutto alla luce delle condizioni infrastrutturali regionali. Gesesa, anche di fronte ad una condizione di forte disagio, è riuscita a ridurre l’impatto grazie alle manovre di compensazione realizzate nei giorni scorsi assicurando risorse ai serbatoi. In alcuni casi, come per Telese Terme, interventi meccanici ed investimenti mirati come la recente installazione di pompe a maggiore capacità di carico, hanno finora scongiurato ogni interruzione del servizio. La politica gestionale messa in campo da Gesesa dimostra i propri effetti positivi: iniziative realizzate anche grazie alla possibilità di gestire in maniera efficiente risorse, come gli oltre 200mila euro di utili di bilancio che l’azienda ha deciso reinvestire sul territorio”.La Gesesa denuncia la grave emergenza idrica nel Sannio Infine, a proposito dei pozzi di San Salvatore Telesino richiamati negli interventi coordinati del consigliere Fausto Pepe e dell’associazione AltraBenevento, spiegano: “al fine di evitare pericolosi allarmi, vanno ribaditi alcune importanti evidenze. Quelle risorse, valutate potabili ed idonee ad usi civici, servirebbero a sopperire un eventuale calo della fornitura proveniente dal Biferno. Esattamente lo stesso calo che determinò nel novembre 2007, con sindaco Fausto Pepe, una delle crisi idriche più importanti che si siano abbattute su Benevento. Tuttavia, quei pozzi che contribuirebbero ad alleviare le emergenze di Benevento ma anche le esigenze di un importante bacino provinciale, sono fermi da decenni pur se potenzialmente produttivi. Attualmente sono interessati dai lavori di ripristino da parte della competente Regione Campania. Nei tempi e nei modi che saranno stabiliti dagli interventi, quell’acqua potrebbe rendere operativo, almeno in parte, l’indirizzo inserito nella delibera di Giunta Comunale n.266 del 27 novembre 2007, voluta e sottoscritta in piena emergenza dall’allora sindaco di Benevento, Fausto Pepe che proponeva: ‘Di invitare altresì la Regione Campania a predisporre un piano urgente per affrontare l’emergenza volta a rendere la città di Benevento dal punto di vista idrico indipendente dall’acquedotto Biferno, con un congruo finanziamento per la ricerca di un campo pozzi nel comune di Benevento’. Come si intuisce, nonostante le recenti accuse mosse proprie da Pepe, la Gesesa non ha alcuna intenzione di rinunciare alle risorse del Biferno e sta lavorando con trasparenza e risultati già evidenti a rendere il Capoluogo e l’intero territorio servito più forte e indipendente dalle emergenze, dopo anni e decenni, di buoni propositi inevasi”.

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