giovedì, Marzo 28, 2024

Galleria Vittoria: i dettagli in vista della riapertura del tunnel

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Galleria Vittoria: la commissione Infrastrutture del Comune di Napoli ha fatto il punto sulle attività finalizzate alla riapertura del tunnel di collegamento tra Via Acton e Piazza Vittoria.

È in via di preparazione la convenzione con l’Anas, società del gruppo Ferrovie dello Stato, per l’esecuzione dei lavori nella Galleria Vittoria necessari alla sua riapertura. Dal sequestro disposto dalla Procura a dicembre fino alla decisione, arrivata nei giorni scorsi, di restituire il sito all’Amministrazione per consentire l’esecuzione dei lavori previsti dal progetto stilato dai tecnici comunali, sono state effettuate le ulteriori indagini richieste dai magistrati.

Un tempo utilizzato anche per individuare il soggetto più adeguato, all’interno del panorama nazionale, a garantire un’esecuzione di lavori di grande professionalità. In via di stesura anche il progetto esecutivo, curato dal Servizio Strade e dai tecnici dell’Anas, progetto che insieme allo schema di convenzione sarà poi approvato con delibera di Giunta. Alla stesura della convenzione lavora Massimo Santoro, responsabile della Direzione operativa tecnica dell’Amministrazione, che ha spiegato come le indagini ulteriori abbiano convinto la Procura della bontà della soluzione progettuale presentata dagli uffici tecnici comunali.

Indagato, in particolare, tutto l’ammasso tufaceo della collina di Pizzofalcone in cui è stata scavata la Galleria, lo stato della rete idrica comunale (in collaborazione con l’ABC) e i collegamenti dei privati alla rete idrica per verificare ogni possibile causa delle percolature idriche nella Galleria. Effettuate anche prove strutturali, sia sulle strutture portanti che sui pannelli che rivestono il tunnel, e completata la ricerca storico-documentale sugli interventi di costruzione della Galleria; in seconda battuta, sono stati smontati i pannelli che potevano rappresentare un pericolo. Con il dissequestro è possibile ora lavorare al progetto esecutivo e, successivamente, procedere alla realizzazione dei lavori.

Edoardo Fusco, dirigente del Servizio Strade, ha spiegato che l’idea progettuale scelta è di rifunzionalizzazione della Galleria a seguito degli interventi di messa in sicurezza fatti all’indomani della chiusura, andando a potenziare il sistema di ancoraggio dei pannelli al supporto costruito negli anni Venti. Nel dettaglio, saranno realizzate chiodature dei pannelli che vincolino con supporti nuovi quelli originali, per i quali non vi è più certezza della sicurezza. Contemporaneamente saranno realizzati interventi sull’impianto di illuminazione, con la sostituzione delle parti danneggiate.

Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha posto il quesito della scelta dello strumento della convenzione in sostituzione dell’accordo di programma, che legava il Comune al soggetto precedentemente scelto per i lavori. Ha poi rilevato la mancanza di sostanziali differenze con il progetto originario nonostante le ulteriori indagini effettuate, e l’apertura alla possibilità di ulteriori interventi futuri nell’ambito di un progetto più completo. Perché non intervenire subito, ha chiesto, in modo più radicale, se sono state individuate le cause dei problemi che hanno portato alla chiusura?

Mario Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra) ha ricordato come la Galleria abbia un andamento orizzontale nell’ammasso tufaceo del Monte Echia, dove si è intervenuti anche con due tunnel verticali, quello per il collegamento con la stazione Chiaia della linea 6 della Metro e quello per la realizzazione degli ascensori a servizio della collina. Va chiarito se è definitivamente possibile escludere che le vibrazioni siano la causa dei problemi alla Galleria Vittoria.

Roberta Giova (la Città) ha condiviso con il consigliere Brambilla la critica all’intervento iniziale dell’assessora Clemente sulla necessità di concludere i lavori della commissione in un tempo utile per consentire ai tecnici di lavorare alla progettazione. Un rilievo inappropriato, secondo i due consiglieri, che svilisce il ruolo della commissione, a fronte della necessità dei consiglieri comunali di ascoltare i tecnici per avere risposte da dare alla città. Per questo, i due consiglieri hanno abbandonato i lavori dopo la replica dei tecnici.

Vincenzo Solombrino (Misto) ha definito strumentali gli attacchi all’assessora e non condivisibile la scelta di abbandonare i lavori della commissione ancora riunita con l’Amministrazione, mentre Maria Caniglia (Misto) ha condiviso la lettura critica dell’intervento dell’assessora.

L’assessora Clemente, successivamente intervenuta, ha precisato di non aver voluto intendere la richiesta di un termine nel significato di ritenere non utile il lavoro della commissione. In risposta ai consiglieri, Massimo Santoro ha precisato che lo strumento dell’accordo quadro fa riferimento alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade cittadine: l’idea originaria era di utilizzarlo per velocizzare i tempi di intervento dopo la prima decisione della Procura, ma successivamente si è deciso di scegliere l’Anas per la sua massima esperienza nel campo, scelta che ha richiesto il ricorso alla convenzione. Il progetto esecutivo è uno sviluppo del progetto definitivo e può prevedere l’esecuzione di ulteriori indagini.

A partire dalla caduta del primo pannello, il complesso di indagini effettuate ha fornito la sicurezza sulle scelte compiute, restituendo un quadro di assoluta tranquillità. Gli altri tunnel costruiti sul Monte Echia sono a distanza, e i relativi progetti sono corredati da indagini e pareri che hanno dato il via libera alle scelte adottate. È stata presa in considerazione anche la possibilità di un rifacimento completo del rivestimento, un’opzione che richiederebbe tempi più lunghi e un maggiore impegno economico. Questo, però, non significa che le soluzioni adottate non siano sicure, ma anche che non si può escludere che non vi siano altri interventi in futuro, perché la Galleria Vittoria è un bene architettonico.

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