giovedì, Aprile 18, 2024

#Fridayhorror13 – John Christie, l’assassino del gas

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John Christie è stato catturato in flagrante per l’omicidio della moglie e successivamente è stato condannato a morte per impiccagione nel 1953. Tuttavia, era solo una delle sue otto vittime conosciute, e alcuni credono che potrebbe aver ucciso molto di più.

a cura di Stefania Unida e Jolie Marie Trahar – Nato nello Yorkshire nel 1899, Christie si è unito all’esercito britannico all’età di 17 anni e ha combattuto nella prima guerra mondiale, dove è stato ferito dal gas iprite nel 1918. Christie è stato segnato per tutta la vita da questo evento e ha chiaramente sofferto di quello che potremmo riconoscere oggi come disturbo post traumatico da stress. Ha trascorso un mese dopo il suo infortunio in un ospedale militare e poi è stato rapidamente riarruolato nell’esercito. Tuttavia, egli avrebbe poi affermato che i gas lo resero momentaneamente cieco e muto oltre a renderlo incapace di parlare ad alta voce in maniera permanente. Anche se non vi è alcuna traccia della sua cecità, le corde vocali di Christie sono state chiaramente danneggiate dall’attacco coi gas; non ha mai potuto fare molto di più che sussurrare per il resto della sua vita!

#Fridayhorror13 – John Christie, l'assassino del gas
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Christie sposò Ethel Simpson nel 1920, e i due alla fine si trasferirono in uno sporco e squallido appartamento in affitto a 10 Rillington Place a Londra. Il suo matrimonio con Ethel fu difficile. Christie ha lottato con l’impotenza per tutta la vita e si credeva fosse in grado di eccitarsi sessualmente solo con le prostitute. Nei loro primi anni insieme, Christie fu regolarmente arrestato e condannato per una serie di piccoli reati, tra cui furto di vaglia postali, aggressione a una prostituta, e persino per aver rubato l’auto di un sacerdote.

Quando la seconda guerra mondiale scoppiò in Europa, Christie entrò nel corpo di polizia ausiliaria londinese, nonostante la sua fedina penale. Fu durante questo periodo che egli commise il suo primo omicidio nel 1943 (o almeno il primo omicidio che conosciamo). Ruth Fuerst, immigrata austriaca e prostituta occasionale. Christie dichiarò di aver conosciuto la Fuerst mentre si trovava in uno snack bar di Ladbroke Grove. Secondo quanto da lui confessato, la strangolò impulsivamente mentre stavano facendo sesso a Rillington Place durante l’agosto del 1943 e la moglie era fuori città in visita a dei parenti. Egli seppellì il cadavere della Fuerst in una fossa scavata nel giardino sul retro della sua abitazione. L’anno seguente trovò un nuovo lavoro come impiegato in una fabbrica di apparecchi radio. Lì incontrò la sua seconda vittima, la collega Muriel Amelia Eady. Nell’ottobre 1944, invitò la donna a casa sua con la promessa di somministrarle una “medicina speciale” che le avrebbe risolto i problemi di bronchite. Tale “tecnica” fu in seguito impiegata da Christie per molte altre sue vittime. La Eady inalò la mistura da una tazza attraverso un tubo di gomma. La mistura era in realtà un semplice balsamo che Christie usava per mascherare l’odore del gas domestico. Appena la Eady iniziò ad inalare dal tubo, Christie inserì un secondo tubicino nella tazza collegato all’attacco del gas. Inalando il gas, la Eady perse presto conoscenza (il gas domestico in uso negli anni quaranta aveva un concentrato di monossido di carbonio pari al 15%). Christie violentò la donna e poi la strangolò, seppellendone il corpo in giardino vicino a quello della Fuerst.

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Ruth Fuerst (foto a lato) – Questa rievocazione rituale della propria esperienza con il gas iprite durante I suoi anni da soldato, mostra una vera e propria frustrazione profonda e la necessità di esercitare un potere sugli altri. Christieovviamente si sentì impotente e debole durante quelle sue esperienze di vita e così scelse di esercitare un controllo su chi era più vulnerabile di lui, costringendo le sue vittime a soffrire nei modi in cui lui aveva sofferto. E’ probabile che gli aspetti sessuali dei suoi crimini siano stati motivati anche dall’inadeguatezza e dall’incapacità di Christie di appagare la moglie sessualmente.

Nel mese di marzo del 1953, Christie si trasferì in 10, Rillington Place (Londra). A quel punto egli aveva fatto ancora più vittime, nascosto tre corpi all’interno di una parete della cucina e seppellito molti altri nel giardino sul retro della casa. Fu l’affittuario che seguì Christie a scoprire I corpi delle tre vittime finali all’interno del muro della cucina. Ciò portò l’attenzione verso questo caso.rillington-7

Foto – La cucina di Christie, dove nascose i resti di almeno due delle sue vittime

Per quanto macabri possano sembrare i crimini commessi da John Christie, il suo arresto rivelò anche un altro fatto inquietante: un suo vicino di casa che abitava al piano di sopra, fu ingiustamente giustiziato per omicidio. Le vittime furono Beryl Evans e la figlioletta Geraldine, che insieme al marito di Beryl, Timothy, erano inquilini di Rillington Place durante il 1948 e 1949. Questo caso sollevò parecchie polemiche quando Timothy Evans venne incriminato per entrambi i delitti, condannato per essi ed impiccato nel 1950. Christie fu uno dei testimoni principali dell’accusa al processo, ma quando i suoi stessi crimini furono scoperti tre anni dopo, sorsero seri dubbi sulla fondatezza della sua testimonianza e sulla condanna di Evans. Christie stesso ammise in seguito di aver ucciso Beryl Evans per violentarla, ma non la piccola Geraldine.

Durante il processo, Timothy Evans affermò che Christie aveva ucciso Beryl nel corso di una testimonianza piuttosto pasticciata. Più tardi, sotto interrogatorio della polizia, Evans stesso confessò l’omicidio dichiarandosi colpevole, anche se la sua confessione conteneva una serie di incongruenze preoccupanti, tra cui il fatto che Timothy era a conoscenza del luogo in cui i corpi erano stati effettivamente nascosti. Una volta che fu accusato di omicidi, Evans ritirò la sua confessione e ancora una volta diede la colpa a Christie. Nonostante questo, Evans venne riconosciuto colpevole ed impiccato nel 1950.

Tre lunghi anni dopo, Christie fu arrestato e confessò l’omicidio di molteplici donne, tra cui Beryl Evans, anche se, stranamente, non Geraldine. Prima ancora, fu rivelato che, quando la polizia perquisì la proprietà di Christie alla ricerca dei corpi di Beryl e Geraldine nel 1949, venne fatta la macabra scoperta dei cadaveri delle prime vittime di Christie nel suo giardino. Al momento del suo arresto, Christie ammise di aver compiuto sette omicidi in totale – non rivendicando la responsabilità per la morte della piccola Geraldine. In realtà, ci sono prove che suggeriscono che egli uccise molte più donne nel corso degli anni, ma non sapremo mai il numero esatto delle sue vittime.johnchristie_bettmann

Foto –  John Christie viene portato in tribunale dopo la cattura

La polizia poi scoprì che Christie aveva conservato I peli pubici di molte delle sue vittime, come fossero dei rofei. Nell’appartamento, infatti, fu rinvenuta una scatola di latta contenente distinti ciuffi di peli pubici prelevati da almeno quattro donne diverse (che però non appartenevano a nessuna delle vittime accertate di Christie). E’ chiaro che questi peli pubici possono appartenere alle vittime di John Christie che non saranno mai identificate.

La motivazione principale degli omicidi di Christie sembra essere stato un trauma che lo tormentò per tutta la vita. Non solo durante la seconda guerra mondiale, ma anche durante la sua pubertà, quando la sua impotenza sessuale gli fece affibbiare il soprannome di “can’t-do-it-Christie” (non posso farlo-Christie). Fu canzonato per la maggior parte della sua vita perché la sua impotenza divenne di dominio pubblico. Eppure il fatto che poteva avere normali rapporti sessuali, solo con prostitute, dimostra che avrebbe potuto davvero fare sesso se solo fosse stato in pieno controllo della persona. John Christie stesso in seguito dichiarò che “per tutta la mia vita ho avuto questa paura di apparire ridicolo come amante.” Forse i suoi atti criminali sadici erano il suo modo di punire gli atti di bullismo di cui era vittima e che furono a lungo perpetrati per i suoi handicap sessuali.

Il 15 luglio 1953, John Christie fu impiccato nella prigione di Pentonville per l’omicidio della moglie. In un’inchiesta ufficiale condotta nel 1965-66, il giudice Sir Daniel Brabin stabilì che Evans  era stato giustiziato pur essendo innocente, e per questo gli venne concessa la grazia postuma. L’erronea condanna di Timothy Evans e la sua esecuzione colpirono fortemente l’opinione pubblica britannica, ed è anche in seguito a questa vicenda che la pena di morte per omicidio venne prima sospesa e poi abolita in Gran Bretagna: Evans è stato infatti uno degli ultimi condannati ad essere giustiziato nel Regno Unito. Pertanto, dopo una vitadi male e perversione, il risultato ultimo degli atti di Christie fu una più ampia compassione nazionale.

 

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