giovedì, Marzo 28, 2024

Family Act: arriva il bonus per le assunzioni di donne al Sud

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Family Act: il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ha annunciato incentivi per ogni assunzione di donne disoccupate al Sud.

Tra le novità del Family Act, ci sarà anche un incentivo di 8mila euro al datore di lavoro, come taglio dei contributi a suo carico, per ogni assunzione di donne disoccupate del Sud entro il 31 dicembre 2022. Lo ha annunciato il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano.

Come riporta “Il Mattino”, la norma, che riconosce all’incentivo la durata di 36 mesi, si applica anche in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un contratto a tempo determinato.Family Act: arriva il bonus per le assunzioni di donne al Sud Un simile provvedimento è certamente necessario, come dimostrano i dati Svimez di un anno fa: a marzo 2019 l’occupazione femminile nelle regioni meridionali era la più bassa d’Europa. Confrontando il tasso di occupazione delle 19 regioni e delle due province autonome italiane con il resto delle 276 regioni europee, emergeva un quadro sconcertante. Solo la provincia di Bolzano collocata nella prima metà delle regioni europee, 92esima, con un tasso di occupazione femminile pari a 71,5%, seguita da Emilia Romagna (153) e Valle d’Aosta (154) e dalla provincia di Trento (175), con tassi di occupazione femminili intorno al 65%.

Una percentuale in linea con la media europea dei 28 Paesi membri. Profondamente distanziate le regioni del Sud, con Puglia, Calabria, Campania e Sicilia nelle ultime quattro posizioni e valori del tasso di occupazione intorno al 30% (circa 35 punti inferiori della media europea).

Senza dimenticare che l’Istat, a febbraio 2020 (quindi appena prima dell’emergenza Coronavirus), spiega che nel Mezzogiorno solo il 32,8% delle donne in età tra i 15 e i 64 anni lavora (contro il circa 60% del Nord).

Altri dati negativi sono il tasso di occupazione femminile per le donne laureate (appena il 63,7% al Sud, contro una media dell’81,3% in Europa) e le differenze di genere sul salario (una donna laureata da quattro anni che lavora al Sud ha un reddito medio mensile netto di 300 euro inferiore a quello di un uomo, ovvero 1000 euro contro 1300).

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