martedì, Aprile 16, 2024

Fake News e Razzismo: una miscela esplosiva

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A Pioltello, alle porte di Milano, una commistione di razzismo e “fake news” ha scatenato una serie di spiacevoli eventi a danno dei titolari di un bar di marocchini dove, la sera dell’attentato a Manchester, avventori avrebbero “esultato per l’attentato”, notizia rivelatasi poi assolutamente infondata.

di Maria SordinoFake news e razzismo: una miscela esplosiva e terribilmente pericolosa. È successo a Pioltello, cittadina alle porte di Milano dove, il giorno dell’attentato all’Arena di Manchester, è corsa voce che in un bar del paese frequentato da “islamici” si stesse festeggiando la strage. fake newsLa notizia è stata diffusa senza alcuna verifica e ripresa poi anche in una trasmissione tv.

Risultato: si è scatenata una ritorsione vandalica ai danni del bar. Una bottiglia di liquido infiammabile è stata svuotata sulla saracinesca del locale, che ha preso fuoco. Lievi danni, nessun ferito per fortuna, ma tanta paura e rabbia. Cos’era successo? Una guardia giurata, tornando a casa dopo il lavoro, aveva notato in un bar, un gruppo di “islamici” che stava festeggiando. Una volta a casa, apprendeva dalla TV della strage di Manchester. A quel punto, pensando che i due fatti potessero essere collegati confidava i suoi sospetti a un giornalista. La notizia veniva ripresa anche in TV. Risultato: un’esplosione intimidatoria ha annerito durante la notte la saracinesca del bar. Grazie alle indagini dei carabinieri si è poi scoperta l’assoluta infondatezza della notizia.

Una riflessioneRicordate la storia del pastorello che decise di fare uno scherzo, mentre le altre persone erano a dormire e cominciò a gridare: “Al lupo, al lupo!”? Le fake news sono un fenomeno dilagante legato a una scarsa percezione della realtà, alla difficoltà di distinguere il vero dal falso, all’assenza di una corretta educazione culturale e informativa.

La circolazione di notizie false in Internet e, soprattutto, la condivisione e circolazione indiscriminata sui social media, ha comportato una capillare e accelerata propagazione del fenomeno, attribuendogli una rilevanza prima inedita. Basti pensare ai paventati rischi attribuiti ai vaccini, non scientificamente dimostrati. Un problema antico che nell’epoca della velocità digitale, trova la sua massima espressione. E allora? Si discute tanto negli ultimi tempi su come realizzare forme di controllo del fenomeno.

Ma, al di là di modalità di intervento che, per la stupidità di pochi, limiterebbero la libertà di molti, per contenere il rischio, è necessario ritrovare senso di responsabilità capace di contrastare il narcisismo degli utenti in termini di visibilità e la superficialità nel condividere anche ciò che non si legge.

Perché, come in questo caso, se si esce dalle maglie della rete, si rischia di causare problemi e tensioni che potrebbero diventare gravi e pericolosi per intere comunità.

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