venerdì, Aprile 19, 2024

Napoli, occupazioni di suolo pubblico: nuove opportunità per gli esercizi pubblici

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Comune di Napoli: la commissione Attività Produttive ha fatto il punto sulla delibera che prevede, fino al 31 ottobre, la sospensione del canone di occupazione di suolo pubblico e la possibilità di ampliare o richiedere nuovi spazi.

Presieduta da Vincenzo Solombrino, la commissione Attività Produttive del Comune di Napoli ha discusso con l’assessora Rosaria Galiero, con Giovanni Piombino dello staff dell’assessorato e con gli uffici tecnici i contenuti della delibera che prevede, fino al 31 ottobre, la sospensione del canone di occupazione di suolo pubblico e la possibilità di ampliare o richiedere nuovi spazi in deroga al regolamento vigente.

Un provvedimento atteso da parte dei tanti titolari di esercizi pubblici costretti, dopo la fine del lockdown, a fare i conti con le prescrizioni di sicurezza che in molti casi rendono impossibile riprendere adeguatamente le attività senza prevedere la possibilità di fruire di spazi esterni ai locali. Così l’assessora al Commercio e alle Attività produttive Rosaria Galiero ha illustrato la delibera che sta per essere approvata in Giunta comunale, grazie anche a un lavoro di squadra condiviso con la commissione consiliare che, come ha ricordato il presidente Solombrino, già dal mese di marzo si è attivata con una serie di documenti per sollecitare misure a sostegno delle attività produttive.

La delibera, come hanno anche spiegato la responsabile dell’Area Sviluppo Socioeconomico e Competitività, Monica Tommaselli, e il capostaff dell’assessorato Giovanni Piombino, prende le mosse dall’articolo 181 del “Decreto Rilancio”, che consente appunto di elaborare misure di semplificazione per le occupazioni di suolo pubblico. Oltre a confermare, fino al prossimo 31 ottobre, la sospensione del canone Cosap (il Comune verrà ristorato con 127 milioni di euro per i mancati introiti) la delibera prevede l’ampliamento o la concessione ex novo per l’occupazione di spazio pubblico.

Per tutti i casi di istanze che rientrano nei criteri generali di collocazione previsti dall’articolo 15 del regolamento comunale, sarà necessario allegare all’istanza, da presentare allo Sportello Unico Attività Produttive, una planimetria del progetto e una relazione tecnica asseverata, qualora si intenda immediatamente procedere all’ampliamento o alla nuova occupazione. In caso di controlli sarà necessario esibire la ricevuta della presentazione dell’istanza con la planimetria e la relazione tecnica; se invece non si presenta la relazione tecnica asseverata ma la sola planimetria bisognerà aspettare il parere degli uffici.

Diverso è il caso delle istanze che non rientrano nei criteri disciplinati dall’articolo 15. In questo caso, le procedure sono più complesse perché prevedono il parere di una commissione tecnica nominata ad hoc con la presenza del servizio Viabilità e della Polizia Locale. Ma la procedura viene comunque semplificata in quanto non è previsto il parere della Soprintendenza. Unici vincoli da rispettare, ha precisato Giovanni Piombino, sono le prescrizioni del Codice della strada e del Regolamento sanitario comunale, inoltre, potranno essere utilizzate solo strutture mobili e, una novità questa per Napoli, le pedane.

Si tratta in definitiva di una delibera di Giunta che si limita ad attuare la semplificazione procedurale prevista dalla norma nazionale; per la parte che va in deroga al regolamento comunale, invece, si tratta di una proposta al Consiglio comunale che sarà chiamato a pronunciarsi su questo aspetto. Sono molte le richieste di chiarimenti avanzate dai consiglieri intervenuti.

Marco Gaudini (Verdi Sfasteriati) ha evidenziato la necessità che questo provvedimento contemperi le esigenze degli operatori e della tutela del lavoro, ma allo stesso tempo consenta il mantenimento del decoro e della vivibilità in città. Ha chiesto, in particolare, se sia pensabile, non essendo più necessario il parere della Soprintendenza, addirittura la possibilità di collocare tavolini in piazza del Plebiscito e se queste facilitazioni siano previste anche per altre tipologie di attività. Ha poi evidenziato la necessità che i gestori dei pubblici esercizi, esentati dalla Cosap, assicurino almeno degli elementi di decoro allo spazio occupato.

Mario Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra) ha chiesto i tempi di esecutività del provvedimento, che ha giudicato positivamente, come misura che va incontro alla necessità di tutelare il livello occupazionale di queste attività e consentire agli operatori di rimanere in vita; in questo senso, occorrerebbe uno sforzo ulteriore per andare anche oltre le prescrizioni del Codice della Strada, laddove è possibile, valutando caso per caso i progetti che verranno presentati.

Laura Bismuto (Misto) ha chiesto se le misure previste per i pubblici esercizi riguarderanno anche la possibilità di occupare suolo pubblico per attività sociali o eventi culturali; se sono state individuate aree nelle quali implementare la pedonalizzazione per favorire maggiori occupazioni di suolo e se si è pensato, con il provvedimento, di disciplinare anche i chioschi che si trovano nei parchi o la possibilità di ammettere nei parchi i venditori ambulanti autorizzati. Va poi chiarita l’applicazione dell’ordinanza regionale nei confronti dei ristoranti, che possono rimanere aperti oltre le ore 23.00, e che tuttavia si sono visti elevare sanzioni per aver somministrato alcolici ai propri avventori. Bismuto ha anche chiesto di valutare, in via Aniello Falcone, la possibilità di usare le strisce gialle delle fermate degli autobus come stalli di sosta per i motorini, qualora da ANM si avesse la conferma che in una determinata fascia oraria non ci sono mezzi in servizio.

Per Diego Venanzoni (La Città) qualunque confronto sulla delibera, a maggior ragione per la parte che riguarda la competenza del Consiglio, deve partire dai documenti, e non si può discutere senza prima averli letti. Si tratta di un provvedimento in linea di principio condivisibile, ma bisogna capire ad esempio come questo si concilia con i piani d’ambito e con le procedure in corso per l’adeguamento per i dehors, oltre che per il completamento dei piani d’ambito nel resto della città.

Stesse perplessità espresse anche da Alessia Quaglietta (La Città) che ha definito una “boccata d’aria” questo provvedimento, ma ha chiesto un successivo approfondimento in commissione dopo l’approvazione in Giunta per provare a dare un contributo di merito da parte del Consiglio comunale.

Nino Simeone (Misto) ha in parte condiviso con Venanzoni la necessità di avere un maggiore approfondimento sul documento prima di discuterne; ha poi voluto denunciare alcuni episodi segnalatigli, riguardanti le attività di controllo della Polizia Locale sugli esercizi pubblici che hanno visto elevare sanzioni amministrative del valore di 400 euro ad alcuni locali pochi minuti dopo le ore 23.00. Non si tratta di irregolarità, ha precisato, tuttavia è un accanimento incomprensibile in un momento che invece richiederebbe buon senso e rispetto per categorie che a fatica stanno ripartendo, su questo scriverà una lettera al Sindaco e al comandante della Polizia Locale per segnalare l’accaduto. Ha chiesto poi se la nuova disciplina riguarderà anche l’occupazione di suolo nel piazzale di San Martino.

Ai consiglieri intervenuti Giovanni Piombino ha chiarito che, sugli arredi esterni, la delibera prevede espressamente che i beneficiari dell’occupazione di suolo si occupino anche della cura e dell’abbellimento di quegli spazi; la norma è immediatamente attuativa per cui si potrà procedere da subito con le diverse ipotesi illustrate; la delibera non riguarda gli ambulanti o altre categorie merceologiche, né contiene un elenco delle strade da pedonalizzare, che verrà disciplinato a parte; sulla possibilità di collocare tavolini in piazza del Plebiscito o nel piazzale di San Martino, come in altre zone di pregio della città, tutto dipende dalla distanza dell’attività richiedente e dalla compatibilità dell’area, ma in linea di principio potrebbe essere accolta dalla commissione di valutazione tecnica, si tratta naturalmente in questo caso di una valutazione complessa in deroga all’articolo 15 del regolamento.

Monica Tommaselli ha chiarito inoltre che va avanti regolarmente la procedura di adeguamento delle attività commerciali al piano d’ambito approvato dal Comune: la temporaneità della delibera oggi in discussione, legata all’emergenza, non cancella il lavoro fatto che riprenderà subito dopo il 31 ottobre.

Per l’assessora Rosaria Galiero si tratta di una grande opportunità per la città, uno degli strumenti che l’amministrazione mette in campo per consentire la ripartenza e immaginare nuovi spazi per la città. Verranno fatti tutti gli approfondimenti sulle questioni segnalate dai consiglieri, ad esempio sul limite delle ore 23.00 per la somministrazione di alcolici nei ristoranti, e si è impegnata a ridiscutere la delibera in commissione non appena verrà licenziata in Giunta.

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