sabato, Aprile 20, 2024

Leonardo: Ancora tutto fermo all’anno zero

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Leonardo: Tutto fermo all’anno zero. Ancora attivi vecchi meccanismi ben radicati di ‘assunzioni strane’ e i dipendenti assistono a episodi che si susseguono nel tempo. 

Ad oggi le premesse di Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo, dopo mesi di gestione nel gruppo, sono ancora disattese e ben lontane dal raggiungimento di quanto auspicato. Purtroppo pare che i vecchi meccanismi siano ancora ben radicati e i dipendenti assistono a episodi che si susseguono nel tempo.

Come denunciato più volte dai sindacati in comunicati diffusi in azienda: “Eccessivo utilizzo di risorse di ditte esterne, strane ed ingiustificate assunzioni e assunzioni di figli e parenti di sindacalisti, piani meritocratici discutibili. Per quanto riguarda le ditte esterne si assiste ad un eccessivo utilizzo di esse senza una logica produttiva. Per le ‘strane assunzioni’ pare che avvengano con un sistema ben rodato veicolate tramite le ditte esterne. Protagonisti di questo meccanismo pare che siano alcune ditte private, politica del territorio e alcuni dipendenti che hanno ruoli decisionali all’interno di Leonardo. Ancor più strano è che tutto ciò accada alla luce dell’ultimo accordo sindacale non ancora del tutto avviato e che prevede 1100 assunzioni a fronte di 1100 prepensionamenti volontari“.

Alessandro Profumo, in alcune dichiarazioni delinea una visione che avrebbe dovuto valorizzare le risorse umane del gruppo lasciando intendere che in futuro ci sarebbero stati dei cambiamenti. In seguito sono state fatte nomine e rimossi incarichi per rendere più efficiente la gestione aziendale. Tra le novità voci di corridoio annunciano il subentro di Maurizio Carboni, manager ex Fiat e Alitalia, che andrà a rivestire il ruolo di responsabile HR della Divisione Aerostrutture. Ma nonostante ci sia la volontà di rinnovare, i meccanismi aziendali sembrano essere sempre gli stessi.

Siamo ancora ben lontani dalle idee di Profumo, Ceo di Leonardo, espresse in una lettera inviata ai dipendenti per spiegare le nuove strategie del gruppo aziendale: “Credo fermamente che creare futuro per una grande impresa come la nostra si traduca innanzitutto nel progettare, produrre e competere sul mercato in modo sostenibile. Essere sostenibili richiede una straordinaria capacità di equilibrio tra le risorse a nostra disposizione e le sfide dei mercati altamente competitivi in cui operiamo.

Per raggiungere tale equilibrio dobbiamo evolvere da una cultura prevalentemente fondata sul prodotto ad una incentrata sul cliente. Dobbiamo coniugare la qualità – il nostro saper fare quasi artigianale – con la capacità di essere competitivi. A quanto pare la parola “meritocrazia” resta un’utopia in un’azienda prestigiosa come Leonardo.

Eppure il nuovo Amministratore Delegato, Alessandro Profumo, più volte aveva lasciato intendere nelle sue recenti dichiarazioni di voler valorizzare le risorse umane e ristabilire più meritocrazia per la crescita dell’ azienda e una gestione più trasparente dei suoi dipendenti. Una domanda che si sono posti in tanti è come possa una grande realtà come Leonardo competere in un grande mercato mentre si consentono dinamiche che ricordano i peggiori anni 90 dove imperversava la clientela e si bloccava la meritocrazia dei dipendenti.

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