venerdì, Marzo 29, 2024

Equitalia, la proposta di Salvini: “Chiudere cartelle sotto i 100mila euro”

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Matteo Salvini: il ministro dell’Interno e vicepremier propone di chiudere le cartelle di Equitalia inferiori a 100mila euro.

In occasione delle celebrazioni del 224mo anniversario della Guardia di Finanza, il ministro dell’Interno (nonché vicepremier) Matteo Salvini lancia la sua proposta su Equitalia: “Chiudere da subito tutte le cartelle esattoriali per cifre inferiori ai 100mila euro”. L’obiettivo è quello di “liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse. Ora tocca al Governo semplificare il sistema fiscale e ridurre le tasse”.Regione Campania, addio Equitalia: riscossione affidata a Municipia e Abaco Le cartelle di cui parla Salvini sono di fatto la maggioranza: la possibilità di chiudere le cartelle sotto i 100mila euro interessa infatti il 94% dei crediti fiscali. Se si guarda alle liti fiscali già avviate, invece, sotto questa soglia rientra l’86,4% delle istanze presentate. I dati arrivano dalla relazione consegnata lo scorso anno in Parlamento da Equitalia, ora confluita nell’Agenzia delle Entrate-Riscossione e dalle informazioni diffuse all’inizio del 2018 dal ministero dell’Economia.

La reazione del Partito Democratico: “L’ennesimo condono”

Forte opposizione da parte del Pd alla proposta di Salvini: “Si spacciano per rappresentanti del cambiamento e poi Salvini propone l’ennesimo condono, in piena continuità con gli esecutivi della destra -critica a Corriere.it Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico- È questa la pace fiscale di cui parlava il contratto di governo? Un approccio sbagliato – spiega la deputata Dem – nel metodo, perché gli introiti dello stato, secondo quanto rilevato dall’agenzia delle entrate, sarebbero di molto inferiori a quelli che il governo prevede di ottenere, e nel merito, perché asseconda chi si sente più furbo degli altri”.

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