mercoledì, Aprile 24, 2024

Disturbi alimentari: in Italia oltre tremila vittime l’anno

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Patrizia Zinno
Patrizia Zinnohttps://www.2anews.it
Patrizia Zinno è biologa nutrizionista napoletana e ha lavorato per circa 20 anni presso centri di Diabetologia, di Dialisi, Ematologia e Chimica Clinica. Ora insegna Scienza e Cultura dell’Alimentazione nella Scuola Alberghiera di Scampia.

In tutto il mondo, donne e ragazze si auto impongono di fare la fame fino a morire. I ricoveri per disturbi alimentari sono raddoppiati in sei anni. 

I disturbi alimentari sono sempre un problema  grave, che riguarda sempre nuovi soggetti, lo ricordano gli esperti in occasione della giornata del Fiocchetto lilla che si celebra il 15 marzo. Sono registrate migliaia di vittime l’anno, circa  3.240 nel 2016,  tre milioni e mezzo di persone, eppure si fa ancora fatica a riconoscerli, con una grande confusione tra sintomi e manifestazioni.

Il numero dei pazienti non accenna a diminuire” – osserva la dott.ssa Laura Dalla Ragione, responsabile del numero verde della Presidenza del Consiglio dei ministri 800180969. Secondo l’OMS Osservatorio del ministero della Salute, sono più di 3 milioni le persone ammalate e ci sono anche casi ancora più gravi, a carico dei bambini tra gli 8-10 anni.

Disturbi alimentari: in Italia oltre tremila vittime l’anno

La Giornata del Fiocchetto Lilla

La giornata del Fiocchetto lilla” è stata istituita 7 anni fa da Stefano Tavilla, presidente dell’associazione “Mi nutro di vita” e padre di Giulia, una ragazza morta per problemi legati alla bulimia mentre era in lista di attesa per entrare in un centro specializzato per essere aiutata. “Il ministero della Salute – segnala Dalla Ragione, – ha messo a punto una mappa delle strutture e delle associazioni su www.disturbialimentarionline.it  per chi ha bisogno di aiuto”.

Che cos’è il disturbo dell’alimentazione DCA?

Il disturbo dell’alimentazione DCA è una patologia molto importante che sconvolge l’intera vita della persona e della famiglia, in quanto ne limita le sue attività relazionali, sociali, affettive e lavorative. Disturbi alimentari: in Italia oltre tremila vittime l’anno Tutto ruota attorno all’ossessione del cibo, che martella nei pensieri, alla paura di prendere peso e di essere scoperta dalle persone che le vivono accanto.

I DCA insorgono di solito nell’età dell’adolescenza e colpiscono soprattutto le ragazze. L’eccessiva paura di ingrassare crea una sorta di manipolazione cerebrale, quindi disturbo psicologico e alimentare che condiziona a tal punto, che la persona non ne riesce più ad uscirne.

I comportamenti tipici di chi ha il DCA possono essere:

  • Desiderio di cibo in ogni momento o il rifiuto totale
  • Diminuizione della quantità degli alimenti o grandi abbuffate
  • Digiuno
  • Ingerire molto cibo in pochi minuti, dolce e salato
  • Crisi per i sensi di colpa che portano al vomito forzato per controllare il peso
  • Uso di lassativi e diuretici
  • Uso di anoressizzanti
  • Intensa attività fisica dopo mangiato per consumare la calorie introdotte

Disturbi alimentari: in Italia oltre tremila vittime l’anno

Anoressia e Bulimia sono due cose diverse ma che hanno come comune denominatore il disturbo alimentare e solo una piccolissima parte di persone ammalate chiede aiuto. In ambedue i casi si possono avere notevoli conseguenze fisiche a lungo termine,  problemi gastrointestinali e di motilità, problemi cardiaci, osteoporosi e nei casi più gravi la mortalità.

Disturbi alimentari: in Italia oltre tremila vittime l’anno Che cos’è l’anoressia?

L’ Anoressia inizia con il ridurre gradualmente le dosi di cibo da mangiare fino ad arrivare a delle quantità che non possono soddisfare il normale fabbisogno giornaliero della persona. Il risultato è la perdita di peso che naturalmente fa sentire inizialmente bene e soddisfatta dei complimenti, con la forza mentale di fare la cosa giusta.

Con il tempo però la perdita di peso diventa notevole il che comporta il cambiamento dell’ immagine corporea, della personalità e degli atteggiamenti difensivi verso chi desidera intervenire in aiuto. Inizialmente la persona non ha piena consapevolezza di avere una patologia perché il piacere del suo corpo e delle sue nuove forme, non le permette di giudicare in modo obiettivo la sua persona allo specchio. L’anoressia è, tra i disturbi mentali, quello con il più alto tasso di mortalità.

Disturbi alimentari: in Italia oltre tremila vittime l’anno Che cos’è la bulimia

La Bulimia, di solito si verifica dopo delle diete molto ferree o associata a stati emotivi negativi o ad eventi di stress. La parola vuol dire “fame da bue” in quanto la persona ingerisce tantissimo cibo senza sentirne il sapore, con preferenza per i dolci e i cibi molto salati, da fare dei veri miscugli di qualsiasi tipo. “Abbuffate”, così chiamate.

All’inizio sono dei momenti saltuari, poi diventano abitudinari, parte della vita e della giornata della persona, a cui è difficile sottrarsi. L’attenzione verso il proprio corpo diventa una ossessione. Prima il piacere che si prova nelle abbuffate, poi l’angoscia e la paura di ingrassare. Il vomito è la soluzione, liberarsi del peso, ciò allevia l’ansia ma nello stesso tempo crea un altro disordine.

Disturbi alimentari: in Italia oltre tremila vittime l’anno Lo stress fisiologico a cui è sottoposto il corpo, causa in ogni caso un aumento in circolo dell’ormone, insulina, e quindi calo degli zuccheri nel sangue e tanta fame,  e di conseguenza una  diminuizione del metabolismo basale.

Il livello di gravità delle due patologie è basato sulla frequenza delle condotte inappropriate. Il fatto di non parlarne a nessuno e di non riconoscere di avere un problema e quindi risolvere le proprie difficoltà,  in ogni caso sono considerate malattie che hanno bisogno dell’aiuto o del supporto psicologico o del medico specialista esperto dei disturbi dell’alimentazione.

DCA – non sottovalutare i sintomi

I DCA sono un problema grave e diventano necessari interventi talvolta anche psichiatrici, perché oltre a colpire la mente e a provocare sofferenza fisica e psichica, possono determinare comportamenti autoaggressivi, come atti autolesionistici e nei casi più gravi anche  tentativi di suicidio.

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