giovedì, Aprile 25, 2024

Diretta sulla pagina Facebook del Suor Orsola per Screen Life Theatre

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

“Screen Life Theatre”: Un innovativo corso post laurea che ha alternato la didattica a distanza e le esperienze performative in presenza, rigorosamente in mascherina, con un team di docenti di altissimo profilo.

Sabato 13 febbraio alle ore 15.30 in diretta streaming sulla pagina Facebook del Suor Orsola Benincasa, sarà la volta del progetto diretto dal regista Marcello Cotugno “Screen Life Theatre” (La casa che diventa scena. Azioni performative che dalle case degli attori raggiungono le case degli spettatori).

Un momento di grande interesse che rappresenterà il passo finale, aperto al pubblico, di una particolare edizione del Master in “Teatro, pedagogia e didattica. Metodi tecniche e pratiche delle arti sceniche”.

Un innovativo corso post laurea che ha alternato la didattica a distanza e le esperienze performative in presenza, rigorosamente in mascherina, con un team di docenti di altissimo profilo. Tra questi, anche l’attore e regista Francesco Cordella, la regista Giuliana Pisano, il coreografo internazionale Alexandre Roccoli, e uno dei massimi esperti italiani di pedagogia e didattica come Pier Cesare Rivoltella.

Diretta sulla pagina Facebook del Suor Orsola per Screen Life Theatre
Lezione con mascherina

Con “Screen Life Theatre”, si raggiungono le nuove frontiere del teatro digitale. Una necessità ai tempi del distanziamento sociale da Covid-19 divenuta virtù e buona pratica di insegnamento nell’ambito del percorso didattico della terza edizione del Master che si identifica con una delle grandi eccellenze del Centro di Lifelong Learning dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

“Abbiamo ricevuto in pieno viso il fascio di tenebre del contemporaneo”. Nadia Carlomagno, direttore scientifico e artistico del Master, cita le parole del filosofo Giorgio Agamben, per raccontare “l’esperienza pedagogica decisamente atipica ma quanto mai formativa” della terza edizione di un percorso di alta formazione che a Settembre ripartirà anche con un Master di II livello. “Siamo stati svuotati – ha spiegato il direttore Carlomagno- dell’azione performativa più coinvolgente che possiamo mettere in campo, l’abbraccio, simbolo della relazione e del con-tatto, del sentire l’altro. Ed è stato proprio il buio del contemporaneo che ha reso necessaria e indispensabile, anche per il percorso del nostro Master in Teatro, la costruzione di nuovi canali di sperimentazione a sostegno di una possibile relazione che incentivasse l’attivazione di modalità di apprendimento e di relazione, anche attraverso canali virtuali, sostenendo in tal senso la “socializzazione a distanza” che il Rettore del Suor Orsola, Lucio d’Alessandro, ha saputo coniare come cifra di una nuova sfida delle Università italiane al tempo del Coronavirus”.

Grande armonia di specificità, quindi, capace di rendere emozionante l’attesa per la giornata di sabato organizzata in collaborazione con l’International Research Group Bio-Educational Embodied Research on Performing Activities (B-ErPa) che si aprirà alle 10.30 in diretta streaming sulla pagina Facebook del Master (www.facebook.com/teatro.pedagogia.didattica) con le performance degli allievi del corso base.

Gli stessi che, guidati dal tutor Francesco Cordella, proporranno una scrittura creativa e interpretativa tratta dal romanzo “Il naso” di Gogol. Ancora, nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, spazio allo “Screen Life Theatre” che mutua la terminologia e la sua progettualità dal quasi omonimo Screen Life Cinema, un tipo di sperimentazione cinematografica sviluppatasi negli ultimi anni, nella quale i registi si impegnano a usare esclusivamente lo schermo del computer come mezzo dello storytelling.

Sulla scena virtuale allestita dall’Università Suor Orsola Benincasa gli allievi del corso avanzato del Master, con la guida del regista Marcello Cotugno, prendendo spunto da materiali tratti dalle raccolte del collettivo inglese Dark Mountain, tutte incentrate sul tema dell’ecologia e della sostenibilità, realizzeranno una performance attraverso l’uso del software ManyCam, un vero e proprio studio televisivo casalingo, dove, nei limiti imposti dal distanziamento, gli allievi potranno fruire di dodici postazioni video.

Webcam, smartphone, telecamere di sorveglianza, slide fotografiche, loop audio e video, collegamenti Zoom, svolgeranno la funzione di trigger creativo per immaginare un modo nuovo di andare in scena mantenendo una delle caratteristiche proprie del teatro: la diretta. “Molto spesso nei momenti di crisi – ha evidenziato ancora Nadia Carlomagno – l’uomo aguzza l’ingegno trovando nuovi stimoli. Ecco che questo nostro percorso non vuole certo sostituire o sorpassare il teatro dal vivo, una necessità imprescindibile del nostro vivere, che ci auguriamo possa tornare quanto prima, ma vuole stimolarci ad andare oltre confine, in nuovi luoghi, dove sperimentare e sbagliare, allenare il nostro corpo e la nostra mente ad esistere e resistere come artisti e artigiani dello spettacolo”.

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