sabato, Aprile 20, 2024

Di Maio: “Turni per le domeniche, il 25% dei negozi resterà aperto”

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il vicepremier Luigi Di Maio conferma il meccanismo di turnazione per l’apertura degli esercizi commerciali nei festivi: la decisione spetterà a sindaco e negozianti.

“Ci sarà sempre un posto dove andare a fare la spesa. Ci sarà un meccanismo di turnazione per cui resterà aperto il 25% dei negozi, gli altri a turno chiudono”. Lo dice il vicepremier, Luigi Di Maio, intervistato a L’aria che tira su La7, parlando della proposta di chiusura domenicale degli esercizi commerciali. A decidere chi sarà aperto e chi chiuso saranno, come in passato, sindaco e commercianti, ha aggiunto.

“Oggi leggo tante fesserie sui giornali riguardo alle sacrosante chiusure domenicali. Ma ho visto anche questo comunicato di Eurospin, in una pagina a pagamento sul Corriere della Sera, in cui si schiera a favore della nostra proposta. Il motivo è semplice: i dirigenti di Eurospin mettono al primo posto la qualità della vita dei dipendenti del gruppo e sanno che questa migliorerà se la domenica sarà dedicata agli affetti e alla famiglia. Così come sanno che non ci sarà alcun ritorno negativo sui profitti”. Così il vicepremier Di Maio sul Blog delle Stelle.

Entro l’anno “sicuramente” arriverà la legge che impone lo stop la domenica e nei giorni festivi delle aperture agli esercizi e ai centri commerciali: parola del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, intenzionato ad accelerare Di Maio: "Turni per le domeniche, il 25% dei negozi resterà aperto"la stretta sulla liberalizzazione delle aperture e degli orari nel commercio, introdotta nel 2011 con il decreto ‘Salva Italia’. Plaudono i sindacati, da sempre schierati contro la deregolamentazione e il conseguente “far west”. Preoccupata, al contrario, la grande distribuzione organizzata: a rischio ci sarebbero 40-50mila lavoratori, avverte l’amministratore delegato e direttore generale di Conad, Francesco Pugliese. Rilancia l’allarme occupazione il presidente di Federdistribuzione, l’associazione che riunisce le aziende della distribuzione, Claudio Gradara: un provvedimento di cui “non vediamo la necessità e l’opportunità” e di cui “non si capisce la tempestività”.

Ma Di Maio va avanti e traccia la cornice dell’intervento legislativo per introdurre “turnazioni” e limiti dell’ “orario, che non sarà più liberalizzato, come fatto dal governo Monti. Quella liberalizzazione – sottolinea il vicepremier – sta infatti distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare orari di apertura e chiusura”. Una prospettiva che non piace affatto alla Gdo: “La grande distribuzione occupa 450 mila dipendenti – sottolinea Pugliese -. Le domeniche incidono per il 10% e quindi sicuramente avremo circa 40-50mila tagli. Ora quei 400 mila saranno felici di non lavorare, i 50 mila non so se lo saranno”. Per l’ad di Conad, la liberalizzazione delle aperture guarda soprattutto “nell’ottica dei cittadini. Ci sono 19 milioni e mezzo di persone che vanno a fare la spese nei negozi la domenica”. Di certo, sottolinea Gradara, “le aperture domenicali sono un grande successo, hanno dato un sostegno ai consumi in un momento di grande necessità”.

La posizione dei sindacati

E poi c’è un altro tema con cui fare i conti, l’e-commerce: mettere limitazioni al commercio mentre le vendite on-line vanno a gonfie vele sarebbe “un handicap per l’intero settore”, evidenzia il presidente di Federdistribuzione. Più cauta Confcommercio, che dice sì al dialogo per “una regolamentazione minima e sobria” delle chiusure festive: “Ridiscutere con atteggiamento non ideologico il ruolo della distribuzione è un primo passo importante e condivisibile”. Netta, invece, la posizione dei sindacati, promotori anche di diverse campagne contro ‘la spesa’ nei giorni festivi: “Intervenire è una priorità”, insiste la segretaria generale della Filcams-Cgil, Maria Grazia Gabrielli, ritenendo “indispensabile un confronto per porre un limite alle aperture incontrollate, che in questi anni hanno stravolto il settore e la vita delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende del commercio”.

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, è polemico: “Ma siamo sicuri che sia una buona idea chiudere i negozi la domenica – domanda –? Penso proprio di no: perché poliziotti, carabinieri, infermieri e medici, giornalisti, guardie giurate, operatori ecologici, chi lavora nei cinema, in albergo, in un ristorante può fare turni festivi e chi lavora in un negozio e in un supermarket no? È una discriminazione doppia”.

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