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Musica tutta americana per il Ravello Festival 2017

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Al Ravello Festival l’orchestra di Rotterdam, diretta dal pianista Lahav Shani, ha eseguito celebri brani di Kurt Weill, George Gershwin e Leonard Bernstein, riscuotendo una grande successo.

Musica tutta americana per il Ravello Festival 2017di Carlo Farina – Con la Rotterdams Philharmonisch Orkest diretta dal pianista israeliano Lahav Shani, il 19 agosto scorso, il “Ravello Festival 2017” ha registrato, per questa serata, ancora un “tutto esaurito”, e gli “ingredienti” per tale annunciato successo, c’erano tutti. In  primis la filarmonica di Rotterdam, una delle compagini orchestrali più importanti d’Europa, regolarmente invitata nei teatri più prestigiosi del mondo e fondata nella città omonima nel 1918. Poi il direttore e pianista Lahav Shani, vincitore nel 2103 del primo premio al Concorso di direzione internazionale Gustav Mahler, che gli ha permesso di affermarsi come uno dei più promettenti giovani talenti, sia nella direzione d’orchestra che in quella di pianista.Musica tutta americana per il Ravello Festival 2017 Infine il programma dell’evento musicale della serata tutta all’insegna della musica americana, fatta eccezione per una breve parentesi iniziale tedesca. Con una piccola variazione dell’ordine dei brani la serata, infatti, si è aperta con l’esecuzione della Sinfonia n.2 di Kurt Weill. Il celebre autore tedesco dell’Opera da tre soldi, il lavoro teatrale che realizzò in collaborazione con Bertold Brecht, dandogli quella fama per la quale oggi è conosciuto in tutto il mondo grazie anche al brano più famoso della stessa, Machie Messer, o Mack the Knife. La sinfonia, suddivisa in tre movimenti, fu molto apprezzata da Bruno Walter, uno dei più grandi direttori d’orchestra del Novecento e massimo interprete e conoscitore di Mahler. Con la celebre Cuban Ouverture, di Gershwin siamo entrati nel pieno della serata, con un brano composto nel 1932, dopo un viaggio a Cuba. Musica tutta americana per il Ravello Festival 2017I trascinanti e coinvolgenti ritmi caraibici, rappresentano l’ultima fase di “contaminazione” orchestrale, che Gershwin realizzò con l’introduzione di nuovi strumenti a percussione, in un’orchestra di impostazione classica. Infatti, nel brano successivo, la celeberrima Rhapsody in Blue, destinata a diventare la sua più popolare composizione, Gershwin aveva già realizzato quello sviluppo costruttivo fatto di elementi tipici del jazz che, per la sua freschezza inventiva, possiamo definire senza dubbio, geniale. L’esuberanza giovanile del pianista e direttore Lahav Shani, hanno fatto il resto, interpretando con eccellente maestria questo difficile brano, la cui forza comunicativa è stata raddoppiata proprio dal suo indubbio talento artistico. Gran finale con l’esecuzione delle celeberrime Danze Sinfoniche da West Side Story di Leonard Bernstein, uno dei più celebri musical statunitensi, divenuto un classico di questo repertorio ispirato al celebre dramma di Shakespeare Romeo e Giulietta. E quale miglior finale/bis poteva concludere degnamente la serata, se non l’esecuzione della celebre, allegra e travolgente Ouverture dal Candide di Bernstein, con la quale orchestra e direttore, bravi e simpatici, si sono congedati dal pubblico presente che forse avrebbe ascoltato con piacere anche un altro bis. Sarà per la prossima volta.    

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