venerdì, Marzo 29, 2024

Kissin con il Kopelman Quartet torna al Teatro San Carlo

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Carlo Farina
Carlo Farinahttps://www.2anews.it
Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

Per la Stagione di Concerti 2017-2018, Venerdì 23 febbraio alle ore 20.30 torna al Teatro San Carlo il grande pianista russo Evgeny KISSIN con il KOPELMAN QUARTET.

Una serata di grande musica si preannuncia al Massimo napoletano con la presenza sul palcoscenico di questo prestigioso teatro uno dei più grandi e bizzarri pianisti del Novecento che il 16 novembre 2006, quando suonò per l’ultima volta al Teatro San Carlo, concesse ad un pubblico emozionato ed “esigente” ben 17 bis, concludendo quel memorabile concerto con un’ora e mezza di ritardo.

A distanza di dodici anni, Evgeny Kissin suonerà di nuovo al San Carlo, ma questa volta non da solo perché sarà accompagnato dal Quartetto Kopelman per proporre un raffinato programma cameristico che impagina il Quartetto per pianoforte n. 1 K 478 di W. A. Mozart, di Gabriel Fauré il Quartetto n. 1 per pianoforte, violino, viola e violoncello, op. 15 e infine di Antonin Dvoràk, il Quintetto per pianoforte n. 2 op. 81. Evgeny Kissin è apparso al fianco delle Orchestre e dei direttori d’orchestra di maggior fama del panorama musicale: Abbado, Ashkenazy, Barenboim, Dohnanyi, Giulini, Levine, Maazel, Muti e Ozawa.

Kissin con il Kopelman Quartet torna al Teatro San CarloNato a Mosca nell’ottobre del 1971, ha iniziato a suonare a orecchio e a improvvisare al pianoforte all’età di due anni. A sei anni entra a far parte di una scuola speciale per bambini dotati, la Scuola di musica Gnessin a Mosca, allievo di Anna Pavlovna Kantor, sua unica insegnante.

Fondato da esperti musicisti, cameristi fortemente radicati nella tradizione della scuola russa, il Kopelman Quartet è formato da Mikhail Kopelman, Boris Kuschnir, Igor Sulyga e Mikhail Milman, tutti diplomati presso il Conservatorio di Mosca negli anni ’70, quando a frequentarlo erano musicisti e insegnanti come David Oistrakh, Boris Belenky, Yuri Yankelevich, Fyodor Druzhinin, Dmitri Shostakovich, Mstislav Rostropovich e Natalia Gutman.

I membri del Kopelman Quartet hanno perseguito carriere individuali per venticinque anni prima di fondare il quartetto nel 2002. Con il Quartetto per pianoforte n. 1, (datato 1785) Mozart porta a compimento un genere musicale che sino ad allora non aveva trovato perfetta espressione, risentendo ancora di stilemi formali pregressi. Con i suoi Quartetti il Salisburghese dà vita a un modello imprescindibile che condizionerà i futuri compositori tra cui Mendelssohn, Schumann, Brahms e Faurè.

Riservata, delicata, caratterizzata da una scrittura nitida, cristallina ed elegante, la musica di Faure, (il cui celeberrimo Requiem è una delle pagine più belle e intense di musica sacra) ben si adatta a un genere complesso e suggestivo come la musica da camera. Infatti il catalogo del compositore francese è ricco di pagine cameristiche e tra i suoi componimenti più rilevanti, spicca senz’altro il Quartetto n. 15, partitura dalla genesi alquanto travagliata, che vede la luce nel 1879 (Faurè inizia a scriverlo nel ’76), per essere proposto al pubblico nel 1880 e sottoposto a una completa e severa revisione nel 1883.

La tonalità minore del Quartetto nulla toglie alla sua distesa serenità, come era nelle intenzioni dell’Autore, che la adopera per temperarne la luminosità e infondergli sfumature crepuscolari che meglio si adattano alla sensibilità di Fauré stesso. Pubblicato nel 1888, il Quintetto per pianoforte Op. 81, oltre a essere sicuramente una delle sue creazioni cameristiche più amate e celebri, è un punto d’incontro del Dvořák musicista cèco e del Dvorák educato alla scuola musicale austro-tedesca. Infatti in questa pagina il compositore riesce mirabilmente a unire la ricca invenzione melodica di matrice popolare a una più profonda riflessione  sulle possibilità di sviluppare, senza rimanerne schiacciati, una forma portata a perfezione da Beethoven e Brahms.  In tal senso Dvořák evitò soluzioni elaborate e complesse per protendere a una relativa semplicità che fece del Quintetto una tra le sue opere più mature e riuscite.

EVGENY KISSIN

Pianoforte | Evgeny Kissin

con il Quartetto Kopelman

Programma

Wolfgang Amadeus Mozart, Quartetto per pianoforte n. 1 in sol minore, K 478

Gabriel Fauré, Quartetto in do minore n. 1 per pianoforte, violino, viola e violoncello, op. 15

Antonin Dvoràk, Quintetto per pianoforte n. 2 in la maggiore, op. 81

Venerdì 23 febbraio 2018, ore 20.30  – Turno S

 

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