mercoledì, Aprile 24, 2024

Trapianto: padre dona rene alla figlia malata, a Napoli non accadeva da 15 anni

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Padre dona rene alla figlia malata: è la prima volta, dal 2003, che avviene a Napoli con il donatore ancora in vita.

Dona rene alla figlia. Un trapianto di rene da vivente e’ stato eseguito nel policlinico Federico II di Napoli. Il donatore e’ un uomo di 56 anni napoletano, la ricevente e’ la figlia ventiseienne. L’ultimo trapianto del genere in Campania era stato effettuato nel 2003 nell’Azienda federiciana.

L’iter per stabilire che il trapianto di rene si possa effettuare prevede un’attenta analisi clinica, immunologica e psicologica da parte dell’equipe sulla coppia donatore-ricevente. Al termine di questa valutazione, una commissione costituita da un team di specialisti, estraneo all’iter clinico di studio della paziente, riesamina il caso per essere certi della correttezza della procedura e della consapevolezza del donatore e del ricevente.

Concluso il riesame, la pratica viene rimessa al magistrato che, se ne riconosce la correttezza procedurale, ne autorizza il compimento.

Lo scorso 13 dicembre, l’equipe del Policlinico Federico II, guidata dal prof. Michele Santangelo, ha realizzato l’intervento. Al padre il prelievo dell’organo e’ stato effettuato con tecnica totalmente laparoscopica, che riduce le sofferenze post-operatorie, i tempi di degenza ed i tempi di recupero funzionale.

L. e’ stato rapidamente dimesso ed e’ in perfetta forma. Alla figlia, che e’ in buone condizioni, il trapianto da vivente ha consentito di rientrare in quel fortunato gruppo di pazienti, definito “pre-emptive”, che possono cioe’ giovarsi di ricevere un rene prima dell’entrata in dialisi.

Il ritorno di una importantissima procedura di trapianti

“Il trapianto da vivente e’ una procedura che esiste da tempo, l’ultimo eseguito alla Federico II e in Campania risale al 2003. Poi, purtroppo, problematiche di ordine organizzativo e legate al mancato rinnovo dell’autorizzazione hanno costretto alla sua sospensione. Oggi, grazie ad una minuziosa organizzazione, ad una perfetta integrazione tra le diverse competenze chiamate in campo, alla definizione di percorsi clinico-assistenziali particolarmente articolati ed all’acquisizione di competenze nelle tecniche chirurgiche mininvasive e’ stato possibile riattivare questa importantissima procedura”, precisa il professore Santangelo.

“La riattivazione del programma di trapianto di rene da donatore vivente risponde alla mission di un’Azienda Ospedaliera Universitaria e dimostra, come all’interno del Policlinico Federico II, siano presenti professionisti in grado di realizzare, in chiave moderna, ambiziosi programmi didattico-scientifici- assistenziali in campo trapiantologico e di formare con grande competenza le nuove generazioni. Con orgoglio possiamo affermare che la Campania si riallinea agli standard delle Regioni piu’ avanzate in campo trapiantologico garantendo l’opportunita’ di ridurre la migrazione sanitaria di quella consistente quota di pazienti che per oltre 15 anni e’ stata costretta a recarsi fuori regione, soprattutto al nord”, sottolinea il Direttore Generale dell’AOU Federico II Vincenzo Viggiani.

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