venerdì, Marzo 29, 2024

Sant’Agnello, permessi irregolari: sequestrato un maxi complesso di case popolari

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Costiera sorrentina: la polizia giudiziaria ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di un maxi complesso di case popolari. Anche Quagliarella tra i soci dell’affare.

La polizia giudiziaria di Sant’Agnello ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso d’urgenza dalla Procura di Torre Annunziata riguardo un maxi complesso di case popolari in via di ultimazione. Le ipotesi di reato sono costruzione in assenza di permesso a costruire e opere eseguite in assenza di autorizzazione contestate a vario titolo a quattro persone.

Come riporta “Il Mattino”, si tratta di un ampio comparto edificatorio di “housing sociale” ad iniziativa privata realizzato nel comune della Costiera sorrentina, in via G.M. Gargiulo, composto da 53 appartamenti a destinazione residenziale di superficie utile ognuno di circa 76,65 mq, 67 parcheggi pertinenziali interrati, una palestra, una serra didattica e svariati volumi pertinenziali.

Tutto parte (secondo quanto ricostruito dalla Procura) da denunce dell’associazione Italia Nostra e del Wwf, che segnalavano “numerose illegalità amministrative nel procedimento di formazione del permesso a costruire rilasciato alla società SHS srl del responsabile dell’ufficio Tecnico del Comune, tali da rendere l’imponente intervento edilizio in sostanziale contrasto con il piano urbanistico territoriale della costiere sorrentino-amalfitana e con la legge regionale n. 19/09”.

Tali denunce, è scritto ancora nel comunicato della Procura, “si rivelavano fondate alla luce della decisione della Corte Costituzionale che, sebbene emessa in relazione alla legge regionale n. 15/01 (cosiddetta legge sui sottotetti), si pronunciava in termini generali in ordine alla inapplicabilità delle norme derogatorie della legge 19/09 nei territori sottoposti al piano urbanistico territoriale”, rendendo di fatto il piano urbanistico attuativo approvato nel 2015 “non conforme al Put e come tale contra legem”.

Tra gli indagati Antonio Elefante, ingegnere di Castellammare di Stabia specializzato nei grandi progetti, già indagato per la vicenda dell’ex area Cirio stabiese. È lui l’amministratore della Shs srl, società che stava ultimando le opere, oltre che relatore del progetto e direttore dei lavori. Indagati anche Massimiliano Zurlo, commercialista e altro amministratore, e altri due ex ad della società, l’avvocato Danilo Esposito e Francesco Gargiulo. Coinvolto nell’affare -ma non iscritto nel registro degli indagati- anche Fabio Quagliarella, ex attaccante di Napoli e Juventus, oggi alla Sampdoria.

Foto: “Corriere del Mezzogiorno”

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