venerdì, Marzo 29, 2024

Ospedale Santobono, la D.S. Minicucci: “Il Pronto soccorso non è uno studio medico”

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Ospedale Santobono Pausilipon: la direttrice sanitaria Anna Maria Minicucci ha parlato a Radio CRC delle recenti aggressioni nei confronti del personale sanitario.

In diretta a ‘Barba&Capelli’, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio CRC, è intervenuta Anna Maria Minicucci, Direttrice Sanitaria dell’ospedale Santobono di Napoli, a proposito delle aggressioni avvenute nell’ultimo periodo nei confronti del personale sanitario.

L’ultimo episodio risale a due giorni fa, quando il padre di una bimba in pronto soccorso con un attacco d’asma (codice verde) ha fratturato un dito a un infermiere: “Siamo qui a raccontare l’ennesimo episodio di violenza. Tutte queste situazioni -ha dichiarato Minicucci- sono lo specchio di una società senza valori e senza rispetto. La popolazione va rieducata al rispetto del prossimo che, con grande probabilità, ha più bisogno di un pronto soccorso.Ospedale Santobono, la D.S. Minicucci: “Il Pronto soccorso non è uno studio medico” Il Santobono vimine riconosciuto come eccellenza (il personale del nosocomio vomerese ha per esempio salvato la piccola Noemi, ferita gravemente lo scorso maggio in un agguato di Camorra in piazza Nazionale, ndr), che porta un eccesso di ricorso al pronto soccorso, che mette in difficoltà il personale, che si ritrova casi non da pronto soccorso. L’infermiere è molto provato dall’episodio subito, anche psicologicamente. Ho portato la mia vicinanza a tutti i colleghi. Abbiamo 4 guardie giurate, telecamere, ma purtroppo questi sono episodi inaspettati”.

La Direttrice Sanitaria del Santobono ha inoltre detto che “è assurdo, ma casi del genere non accadono mai in casi di codice rosso, ma unicamente con pazienti poco gravi. Non si può utilizzare il pronto soccorso come uno studio medico. Il rischio di aggressioni quando c’è una grande massa di gente aumenta inevitabilmente. Forse anche noi dovremmo modernizzarci. Non abbiamo problemi di personale, che è adeguato. Dobbiamo lavorare affinché si creino modelli diversi, così che non ci creino situazioni come queste“.

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