venerdì, Aprile 19, 2024

Mobilità docenti: sit-in di protesta a Napoli. Ministro Giannini: “trasferimenti regolari”

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Maria Sordino
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Maria Sordino - cura la pagina della sanità, sociale, attualità, è laureata in Scienze Biologiche, scrittrice.

I docenti della #Scuola primaria si ribellano all’algoritmo del #Miur e alla ‘deportazione’ decretata dagli esiti della mobilità straordinaria (trasferimenti dei docenti di ruolo, immobilizzati e neoassunti, per assegnare la provincia o la sede di destinazione per l’a.s. 2016/17).

A Napoli è andata in scena una vibrante protesta da parte degli insegnanti che rivendicano i propri diritti e invocano le dimissioni del governo, a cominciare dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini sino al premier Matteo Renzi.

Un sit-in organizzato questa mattina, lunedì 1 agosto, davanti al Provveditorato di Napoli. “Noi vogliamo che venga tutto rifatto e come sancisce la Costituzione, venga tutto rifatto secondo il punteggio“, – ha dichiarato una docente che si è occupata da vicino della vicenda, – “noi protestiamo perchè abbiamo ravvisato degli errori in questa graduatoria.

Non c’è la trasparenza perchè non è stato pubblicato, vicino ai nomi, chi possedeva o meno la 104 personale.” Il Ministro Giannini interviene sulla vicenda e dichiara: “Non ci sono stati disguidi. È un processo molto complesso perché quest’anno sulla base della legge, così come uscita dal Parlamento, c’è un piano di mobilità straordinaria”.

Secondo il Ministro, la mobilità straordinaria per l’a.s. 2016/17 era l’ultima occasione per rientrare nella propria provincia. Parla infatti di “blocco di tre anni”.

Questo significa che tutti coloro che volevano entrare o rientrare in mobilità – ha spiegato – potevano farlo quest’anno. Poi ci sarà un blocco per tre anni, dopodiché si procederà triennio per triennio dando così continuità didattica. 

E’ chiaro – ha sottolineato Giannini all’ANSA – che come tutti i processi complessi che mettono in moto migliaia di persone possano esserci anche casi personali in cui l’aspirazione non si combina esattamente nei tempi e nei luoghi desiderati. “Il nostro interesse è che tutto questo mondo complesso vada a regime entro l’inizio dell’anno scolastico – ha aggiunto – come è avvenuto l’anno scorso con il grande piano istituzionale. 

Concluderemo gradualmente il concorso portando in cattedra 63.700 nuovi insegnanti” – ha concluso – “è un investimento gigantesco fatto per il mondo della scuola che finalmente dà soluzioni definitive a problemi che si trascinavano da decenni“.

Dalle parole del Ministro emerge che da parte del Ministero non c’è alcuna volontà al momento di rifare le operazioni della mobilità per la scuola primaria.

Non sappiamo invece se si darà seguito alla richiesta dei sindacati rappresentativi di verificare alcuni casi segnalati o, come richiesto da più parti, di dare alle operazioni maggiore trasparenza. Qualche parola va infine spesa sull’anticipazione del Ministero di chiudere la mobilità per tre anni, dal momento che il contratto sulla mobilità firmato quest’anno ha validità solo per l’a.s. 2016/17.

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