martedì, Aprile 23, 2024

Coronavirus, Unione Nazionale Consumatori: “Il Governo blocca rimborsi”

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Coronavirus: critiche da parte di Massimiliano Dona (presidente dell’Unione Nazionale Consumatori) sulla scelta del Governo per aiutare i tour operator, che possono scegliere tra rimborso, pacchetto sostitutivo e voucher.

Inaccettabile e assurda compressione dei diritti dei consumatori! Il Governo cancella, con un decreto, i diritti previsti dal Codice del Turismo, lasciando la facoltà al tour operator, in caso di recesso, di scegliere tra il rimborso, un pacchetto sostitutivo di qualità equivalente o superiore, oppure emettere un voucher, da utilizzare entro un anno dalla sua emissione”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando quanto previsto dal decreto Coronavirus all’articolo 28, comma 5 pubblicato ora in Gazzetta.

E’ incredibile che il Governo, magari per paura di un no europeo, non abbia previsto un Fondo per i tour operator a cui poter attingere per i rimborsi, semmai prevedendo, come unica deroga, il termine troppo stringente dei 14 giorni previsti dal Codice del turismo per la restituzione dei soldi al consumatore”, prosegue Dona.Coronavirus, Unione Nazionale Consumatori: “Il Governo blocca rimborsi”C’erano decine di modi per aiutare, giustamente, i tour operator in difficoltà. Ma il Governo ha scelto il peggiore: l’unico che danneggia i diritti sacrosanti del consumatore” conclude Dona, rimarcando “lo svilupparsi di un contenzioso con gli alberghi, laddove non inclusi nei pacchetti, sui quali il decreto ha preferito non dire nulla, lasciando i turisti alla mercé dei singoli albergatori che incasseranno denari per soggiorni ai quali i consumatori hanno rinunciato”.

L’articolo 28 comma 5 del decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9, che deve ancora essere convertito in legge, prevede che i consumatori coinvolti in quarantena, che devono andare nelle zone rosse o intestatari di titolo di viaggio avente come destinazione Stati esteri dove sia impedito o vietato lo sbarco, possono recedere dai contratti di pacchetto turistico, ma l’organizzatore del viaggio “può offrire al viaggiatore un pacchetto sostitutivo di qualità equivalente o superiore, può procedere al rimborso nei termini previsti dai commi 4 e 6 dell’articolo 41 del citato decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79, oppure può emettere un voucher, da utilizzare entro un anno dalla sua emissione, di importo pari al rimborso spettante“.

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