sabato, Aprile 20, 2024

Coronavirus, chi ha agito con superficialità? L’opinione di Nico Pirozzi

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Colpa del coronavirus o dell’incapacità di una classe dirigente e politica (di governo e di opposizione, ovviamente) che non ha saputo né prevenire, né contrastare con intelligenza e tempestività un’infezione?

a cura di Nico Pirozzi – Mettiamola così, citando Proust: “Tutti siamo costretti, per rendere sopportabile la realtà, a tenere viva in noi qualche piccola follia”. Chiamiamola proprio così: “piccola follia”, se da almeno una settimana continuo a domandarmi in quale altra parte del mondo sarebbe permesso a delle persone che hanno trasformato il loro Paese in un lazzaretto per appestati il continuare a pontificare.

Se le cose devono andare proprio così spero solo che, subito dopo questa surreale emergenza sociale e psicologica (tralascio quella economica, che appare molto meno surreale), il ‘ragioniere’ della Protezione civile, il ‘professore’ di Palazzo Chigi e l’inquilino dello stabile di Lungotevere Ripa siano chiamati a spiegarci quali misure hanno messo in campo per prevenire i contagi e potenziare le strutture in grado di fronteggiare quelle che, due mesi e mezzo fa, erano solo delle possibili emergenze generate da un virus sconosciuto.

Sì, dov’erano costoro nel momento stesso in cui la Cina lanciava l’allarme al mondo e a Wuhan, si costruivano ospedali al ritmo di uno ogni dieci giorni. Dov’erano questi “cervelloni” il 31 dicembre quando le autorità cinesi informavano l’Organizzazione mondiale della sanità dell’esistenza del virus?

E ancora, cosa non ha funzionato alle nostre frontiere, dal momento che un mese dopo il cenone dell’ultimo dell’anno il coronavirus era già sbarcato in Italia, primo Paese d’Europa a riconoscerne il passaporto?

Se dunque le cose sono andate così, varrebbe la pena chiedersi quali strumenti hanno messo in campo nelle successive tre settimane le istituzioni preposte? Cosa hanno fatto il ragioniere della Protezione civile, il professore di Palazzo Chigi, l’inquilino dello stabile di Lungotevere Ripa e il parolaio di piazzale della Farnesina per evitare che sessanta milioni di italiani fossero tacciati – nel vecchio e anche nel nuovo mondo – di essere degli untori?

Tutto ciò per non aprire il penoso capitolo economia, al quale si rimanda lettura, numeri ed eventuali commenti subito dopo Pasqua. Nel frattempo buona quarantena… non prima – però – di indirizzare una preghiera ai direttori dei tg nazionali. Sì, perché quando mandate in onda i vostri servizi sulla pandemia, se proprio non potete evitarci i numeri, astenetevi dal propinarci sempre le stesse facce, a lungo andare rischierebbero di mandarci per traverso anche il pranzo e la cena, dopo averci rovinato la giornata.

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