venerdì, Aprile 19, 2024

Coronavirus a Napoli, Longo: “Un padiglione del Cardarelli dedicato ai malati Covid-19”

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Coronavirus a Napoli: Giuseppe Longo (Direttore Generale dell’ospedale Cardarelli) è intervenuto a Radio CRC.

In diretta a ‘Barba&Capelli’, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio CRC, è intervenuto Giuseppe Longo, Direttore Generale del Cardarelli, facendo il punto sull’emergenza Coronavirus.

Polemiche nelle ultime ore sul personale in malattia: “Sono giornate particolarmente intense -dichiara Longo- perché è una pandemia che genera, all’interno delle persone, grandi momenti di paura. Medici che si stanno assentando in maniera volontaria non ce ne sono. Stiamo pagando un prezzo forte perché molti dei nostri operatori sono risultati positivi. Come direttore generale, per capire se potesse riguardar altre figure dell’azienda, ho detto agli uffici di poter verificare ogni singola assenza. Dietro le assenze ci sono certificati di medici che dichiarano lo stato di malattia dei nostri dipendenti”.

Sui dispositivi di sicurezza: “L’azienda, per ora, riesce a garantirli a tutto il personale, ma è comunque un problema reale -prosegue- La domanda è alta e la produzione non riesce a soddisfare la domanda. È un problema che, in Italia, attanaglia tutte le aziende sanitarie, anche perché il consumo è enorme durante la giornata. La scelta di fare il tampone a tutti è una scelta di politica sanitaria.Coronavirus a Napoli, Longo: “Un padiglione del Cardarelli dedicato ai malati Covid” Spero che la situazione riesca ad essere governata in Campania, senza trovarci nei picchi alti come nelle regioni del nord. L’unico modo per riuscire in questa impresa è non uscire di casa, evitando qualsiasi tipo di contatto. Noi abbiamo avuto la fortuna di mettere in atto tale provvedimento prima che la situazione sfuggisse di mano, a differenza, ad esempio, della Lombardia”.

Sulla terapia intensiva: “Il vero problema -continua Longo- è che è una patologia che mette sotto stress le terapie intensive. Quello che serve in questo momento sono i posti letto, in particolare quelli della terapia intensiva. Gli ospedali da campo servono proprio a questo. I pronto soccorso sono utili, ma sono solo una porta si accesso. Il Cardarelli, ad oggi, non ha ancora attivato i posti letto della terapia intensiva, ma verranno attivati entro la fine settimana. Questo perché il nostro ospedale è utilizzato principalmente per il pronto soccorso.

Data la grandezza della struttura, stiamo cercando di dedicare un intero padiglione a pazienti Covid. Tra fine settimana riapriremo i primi, ma dalla prossima avremo il padiglione. Gli accessi in pronto soccorso sono diminuiti di un terzo e questo ci ha fatto riflettere; stare a casa diminuisce sicuramente i traumatismi, quindi gli incidenti, ma -conclude- c’è sicuramente la paura di andare in pronto soccorso per motivi che non sono tali da poter essere affrontare in pronto soccorso”.

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