giovedì, Marzo 28, 2024

Qualità della vita, secondo una ricerca si vive meglio a Sofia e a Bucarest che a Napoli

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il focus Censis rivela come per qualità della vita, le capitali della Bulgaria e della Romania siano superiori a Napoli, Roma e Palermo.

Qualità della vita | Sofia e Bucarest, le capitali della Bulgaria e della Romania, battono Roma, Napoli e Palermo in termini di giudizio dei cittadini su trasporti, pulizia e condizione delle strade. Lo rileva il focus “Città, la crisi dell’abitare e la mappa dei disagi” promosso da Confcooperative Habitat e realizzato in collaborazione con Censis e Confcooperative. La casa, in particolare, “è un incubo più che un sogno per almeno 1,6 milioni di famiglie in affitto sul mercato, in difficoltà a sostenere le sole spese di affitto. Per non parlare dei 60mila sfratti all’anno, 160 al giorno”.

Non va meglio “agli oltre 6 giovani su 10 che, nell’età tra i 18 e i 34 anni, vivono ancora a casa con i genitori. Colpisce che siano addirittura uno su due nella fascia 24-35 anni, rispetto a uno su 10, o poco più, di Germania, Regno Unito e Francia. La crisi inoltre ha ridotto fortemente le capacità reddituali sia degli under 35 sia degli over 35”.

“Un disagio economico, sociale, amministrativo – afferma il presidente della Confcooperative, Maurizio Gardini è questo quanto ci consegna il focus Censis. Città che perdono qualità, giovani che non trovano occupazione e non riescono ad affrancarsi dalle famiglie. Una crisi che ha punto a fondo e relega ancora ampie fette di paese in un cono di difficoltà economica che genera rancore, anche se alcune misure di contrasto alla povertà, a partire dal reddito di cittadinanza, dovrebbero favorire un miglioramento nel medio periodo”.

I dati presi in esame

“I dati – sottolinea il presidente di Confcooperative Habitat, Alessandro Maggionisono indicativi di un malessere diffuso nelle nostre città e proprio per ridare centralità all’abitare, alla persona, alle relazioni abbiamo dato vita alla ‘Carta dell’habitat’ ideata per Confcooperative da Giancarlo Consonni, professore emerito di urbanistica del Politecnico di Milano”.

“Questi – aggiunge Maggioni – i punti distintivi: polis, politica e habitat, un legame profondo; promuovere l’arte di abitare; perseguire un nuovo patto tra le generazioni; fare città nell’era delle metropoli; porre l’urbanità al centro delle relazioni; ridare centralità all’abitare; armare la città di convivenza civile; curare la capacità riproduttiva della terra; rafforzare la propensione inclusiva della città; rinnovare l’equilibrio fra dovere e dono con la bellezza civile”.

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