giovedì, Marzo 28, 2024

Caserta, Neonata lasciata in ospedale da madre povera

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Caserta News. La neonata lasciata in ospedale è in attesa di essere adottata. La mamma è una giovane donna dell’Est.

E’ una neonata di tredici giorni e si chiama Mariavittoria Castellano. La piccola è nata alla Clinica Pineta Grande ed è stata lasciata in ospedale dalla mamma. Il nome è stato scelto dal personale della struttura ospedaliera come spesso accade in questi casi. I medici non lasciano trapelare notizie per evitare l’individuazione della donna. Di questa triste storia si sa solo che la mamma di Maria Vittoria è una giovane donna dell’Est Europa, arrivata al Pineta Grande con un gran pancione senza essere accompagnata da nessuno. E allo stesso modo se n’è andata, il giorno dopo, da sola, senza portare via la sua bambina. Saranno state probabilmente le precarie condizioni sociali in cui è costretta a vivere a farle prendere la pesantissima decisione dell’abbandono della bambina che ha portato in grembo per nove mesi.

Per questi casi esiste una legge, che prevede il parto in anonimato. Si tratta del Dpr 396 del 2000: è una norma pensata per contrastare l’abbandono dei bambini appena nati, l’aborto e l’infanticidio. Una volta in ospedale, al momento del parto, le madri possono chiedere di “non essere nominate”. Termine burocratico che individua il non riconoscimento da parte delle madre. L’effetto pratico è che il neonato così può essere dato in adozione in tempi relativamente rapidi a un’altra coppia, reputata idonea dal tribunale e che ha seguito un preciso percorso per l’adozione. Questa modalità è garantita anche per le donne sposate: il nome della madre non compare. Il bambino risulta essere figlio di “madre che non intende essere nominata”. Nei registri dell’ospedale, il nome c’è, ma all’autorità giudiziaria non viene comunicato e l’informazione è anche oscurata nell’atto di nascita. Recentemente, la Cassazione ha poi aggiunto che, a distanza di tempo e qualora la madre acconsenta, il figlio può anche chiedere chi sia la madre. Il principio è stato fissato ma si è in attesa della legge che lo applichi. Il figlio potrebbe risalire alla madre, anche se non lo ha riconosciuto, ma solo se la stessa ha dato il suo consenso affinché la sua identità venga svelata.

L’iter per l’adozione ha tempi molto brevi, perché questa procedura è proprio la più semplice fra le casistiche. Il neonato viene subito dato in affido, entro una settimana. Inizia quindi un periodo di circa 2 mesi, chiamato di pre-affido adottivo. In questo arco di tempo, la madre può ripensarci e chiedere al tribunale che venga riconosciuto il suo diritto di mamma, genitrice del neonato. Naturalmente il Tribunale lo deve accertare: deve tutelare il bene del bambino e il suo diritto a crescere in un contesto per lui sano. Se alla madre biologica è riconosciuta questa capacità, il neonato può anche tornare con la mamma che l’ha messo al mondo.

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