martedì, Aprile 23, 2024

Bitcoin e criptovalute, ecco perché il ‘mining’ conviene di più. Ma solo a certe condizioni

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Francesco Monaco
Francesco Monacohttps://www.2anews.it
Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Uno studio dell’universita’ di San Diego ha analizzato il modo migliore per ottenere guadagni immediati nel campo del Bitcoin e delle altre criptovalute.

La Jacobs School dell’universita’ di San Diego ha portato avanti uno studio atto a capire se nel campo delle dei Bitcoin e delle altre criptovalute convenga maggiormente muoversi con azioni meramente speculative, sfruttando la volatilita’ del mercato. Oppure attraverso il cosiddetto ‘mining’. Ovvero quel processo che consente la creazione di nuovi Bitcoin, nella misura stabilita, seguendo specifici algoritmi matematici necessari per certificare la validita’ delle informazioni che poi vengono inserite nella piattaforma blockchain.

I calcoli da portare avanti per chi volesse cimentarsi in questa seconda opzione non sono per nulla facili. Vanno considerati i costi dell’energia elettrica, cosi’ come quelli dell’hardware, ma non solo. Bitcoin e criptovalute, ecco perché il 'mining' conviene di piùInfatti vanno messi in conto anche la concorrenza, cosi’ come il livello di competitivita’. Va da se’ che un numero superiore di persone impegnate rende minore l’eventuale guadagno. Nonostante cio’, pero’, secondo i risultati della ricerca, appare piu’ conveniente l’attivita’ di mining, ma solo a determinate condizioni. Prima di tutto questa non e’ stata condotta su criptovalute come Bitcoin e Litecoin, ma solo le cosiddette altcoin, ovvero le criptovalute alternative. E i profitti ottenuti sono stati analizzati nella fase iniziale della creazione di queste.

Nei primi 7 giorni di vita di una nuova valuta, puntando su una attivita’ di mining, e’ preventivabile un guadagno quotidiano che oscilli tra il 7% e il 18% dell’investimento fatto. Con la speculazione non supererebbe l’1% giornaliero. Ma con anche il rischio di finire in negativo (fino a un -0,5%). Basandosi sulla formazione di bolle speculative, i guadagni, cosi’ come i crolli, possono essere rapidi quanto consistenti.

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