martedì, Aprile 16, 2024

“Ballare per Donare”: raccolta fondi per “La Casa di Matteo”

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“Ballare per Donare”, è un evento organizzato per raccogliere fondi destinati al progetto “La Casa di Matteo”, promosso dall’Harmony Dance ( Via Pisciarelli – Agnano) che si terrà stasera alle ore 20.30.

di Antonella Amato – “Ballare per Donare” è un evento ideato con il cuore dal maestro Emiliano Cavallini che si terrà stasera alle 20.30 presso l’Harmony Dance (Via Pisciarelli – Agnano).

Il maestro in occasione del suo compleanno ha pensato di coinvolgere tutti i suoi allievi a partecipare alla serata che prevede all’ingresso il versamento libero di un piccolo contributo che sarà devoluto all’Associazione “A Ruota Libera Onlus” per il progetto “La Casa di Matteo”.

L’idea di questa struttura nasce per realizzare una casa di accoglienza per bambini orfani con gravi malformazioni, tumori, patologie e che necessitano non solo di cure particolari ma soprattutto di un amore familiare e di un accompagnamento alla morte.la casa di matteo La “casa” è una normalissima abitazione, di almeno 200 mq in un normalissimo condominio.

Sarà dotata di camere da letto singole o doppie, di un salone, di una cucina, di almeno due servizi e di uno spazio dedicato alle attività ludiche e ricreative. Saranno accolti tutti i piccoli dimessi dall’ospedale, qualora la famiglia non sia presente o in grado di gestire i bisogni a domicilio.

Tanti sono i bambini che nascono nei nostri ospedali e che, a causa di gravi malformazioni, disabilità o di terribili tumori, vengono spesso lasciati alle cure dei medici perché nessuno può o vuole prendersene cura. – spiega Emiliano Cavallini – Molti sono extracomunitari che, non avendo la cultura della prevenzione durante la gravidanza, ignari delle possibili malattie che un feto potrebbe contrarre, partoriscono bambini malati e per impossibilità economica e sociale li lasciano negli ospedali.

Il nostro è solo un piccolo contributo – conclude il maestro Cavallini – e mi auguro vada ad aggiungersi a tanti altri affinchè il progetto sia completato e sostenuto anche in futuro”. 

Molti si chiederanno perché si chiama “La casa di Matteo”?

Matteo era un bimbo adottato, amato e desiderato da due genitori. Dopo circa un anno dalla sua adozione, all’improvviso inizia a soffrire di mal di testa, e in seguito ad una serie di visite, si scopre che ha un terribile cancro. Lotta come un guerriero fino alla fine insieme alla mamma e al papà.

Per molti potrebbe sembrare una storia di sofferenza e basta. Io credo che ognuno di noi abbia un compito. Quello di Matteo era di essere figlio, anche se per poco, e di diventare un esempio.

I suoi genitori adottivi sono stati uno strumento, avevano il compito di accompagnarlo e di dargli affetto, amore, una famiglia, dei nonni e degli zii che lo avrebbero portato per mano nel suo nuovo mondo.

Forse se Matteo fosse rimasto in qualche casa famiglia prima di essere adottato e il cancro fosse sopraggiunto non avrebbe mai avuto nessuna famiglia. Sicuramente i bambini con gravi malformazioni o malattie non sono idonei all’adozione, poche sono, comprensibilmente, le richieste. Una coppia che decide di adottare è protesa alla vita.

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