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Baby gang, Cantone: “Situazione che ha colpito la “Napoli bene” ma non nuova”

Baby gang: il presidente dell’Anac Raffaele Cantone ha detto la sua sul tema durante un incontro con gli studenti di Giugliano.

di Luigi Maria Mormone – Il tema delle baby gang a Napoli è diventato purtroppo d’attualità dopo le brutali aggressioni subite, tra le altre, da Arturo (Via Foria)Ciro (metropolitana del Policlinico) e Gaetano (metropolitana di Chiaiano). La stragrande maggioranza del popolo partenopeo ha dato ancora una volta lezione di civiltà, mostrando la propria solidarietà di fronte a quest’ondata di violenza attraverso una manifestazione piena di giovani. Riguardo il fenomeno delle baby gang (diffuso, è bene ribadirlo, in tutta Italia e non solo), il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone, intervenuto a un incontro con gli studenti dell’Istituto superiore di Giugliano “Guglielmo Marconi”, ha spiegato che “oggi abbiamo una situazione esplosiva, che si sta verificando nella Napoli bene e di cui fino a poco tempo fa nessuno si occupava anche se accadeva in altre zone. Vanno effettuate delle modifiche sul piano punitivo e alcune leggi rischiano di dare l’impressione di non essere sanzionanti. Quei ragazzi che hanno accoltellato hanno già valicato quella linea di non avere paura del carcere”. In molti stanno dibattendo sulle possibili cause di questi raid caratterizzati dalla cieca violenza: alcuni danno la colpa alla mancanza di valori, altri alla dispersione scolastica e altri ancora alla fiction Gomorra. Secondo alcuni analisti, la serie ispirata al best-seller di Roberto Saviano sarebbe fonte di “emulazione” tra i giovanissimi protagonisti delle baby gang. Sulla possibile “influenza” di Gomorra ha detto la sua anche Cantone, magistrato da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata: “La realtà napoletana –ha proseguito Cantone- non corrisponde solo ed esclusivamente all’immagine che ci ha dato la fiction e noi dovremmo provare a dire che c’è la camorra ma anche altro. Quella fiction insegna ai ragazzi che nella vita tutto si può ottenere. Proviamo a spiegargli che non vale la pena avere una vita breve per un paio di scarpe firmate. È comunque sbagliato additare quello che stanno facendo dei ragazzi alla visione di Gomorra. La presenza della microcriminalità e dei minorenni che delinquono nella nostra realtà è un dato scontato –ha concluso il magistrato- e forse non tutti sanno che la condanna di un minorenne risale a 10 anni fa dove c’erano ragazzini che facevano parte attiva della camorra e che furono anche condannati per camorra”.

Articolo pubblicato il: 22 Gennaio 2018 17:49

Luigi Maria Mormone

Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.