giovedì, Aprile 25, 2024

Salvini: “Hotspot per migranti nel sud della Libia”. Tripoli: “Mai da noi”

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Francesco Monaco
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Francesco Monaco, giornalista. Esperienza dalla carta stampata a internet, radio e tv. Scrittore, il suo primo romanzo: 'Baciami prima di andare'.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha incontrato oggi il presidente del Consiglio presidenziale del governo di concordia nazionale libico, Fayez al-Serraj.

Stabilire “una formula globale per far fronte al fenomeno” dei migranti irregolari “che tenga conto dei suoi vari aspetti di sicurezza, economico e umanitario”, attribuendo “la massima importanza alla messa in sicurezza dei confini meridionali attraverso programmi di addestramento delle forze libiche e l’attenzione allo sviluppo locale”. E’ quanto hanno concordato il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il presidente del Consiglio presidenziale del governo di concordia nazionale libico, Fayez al-Serraj, che si sono incontrati a Tripoli presso la sede del Consiglio.

Un accordo trovato dopo il no di Tripoli alla proposta di Salvini di campi per i migranti in Libia. “Hotspot dell’accoglienza in Italia? Sarebbe problema per noi e per la Libia stessa perché i flussi della morte non verrebbero interrotti. Noi abbiamo proposto centri di accoglienza posti ai confini a Sud della Libia per evitare che anche Tripoli diventi un imbuto, come Italia” aveva scritto in un tweet Salvini. Ma lo stop di Tripoli è arrivato subito: “Rifiutiamo categoricamente la presenza di campi per migranti in Libia. Questo non è accettato dai libici né è consentito dalla legge libica”, ha dichiarato il vice premier libico, Ahmed Maitig.

A margine della conferenza congiunta a Tripoli, Salvini ha poi detto che “proteggere le frontiere esterne, europee e libiche, è obiettivo comune di entrambi i nostri popoli e governi. Come fermare le navi delle Ong, che aiutano il traffico di esseri umani, è priorità di entrambi i governi”.

Salvini: “Libia paese amico dell’Italia”

In presenza dell’ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Perrone, di alcuni funzionari del governo italiano, del ministro degli Esteri Salvini: "Hotspot per migranti nel sud della Libia". Tripoli: "Mai da noi"del governo di concordia nazionale libico Mohammed Siala, di quello dell’Interno Abdul Salam Ashour, del suo vice Mohammed al-Marhani, del comandante della Guarda costiera libica Abdullah Toumia e del capo dell’apparato per la lotta all’immigrazione irregolare Mohammad Bishr, la riunione ha preso in esame “le vie per sviluppare la cooperazione multisettoriale, tra cui la lotta all’immigrazione irregolare e alle reti del traffico di esseri umani” si legge in un comunicato dell’ufficio stampa di Serraj pubblicato su Facebook.

“La Libia è un Paese amico dell’Italia e il mio impegno sarà massimo per definire una più stretta collaborazione per contrastare l’immigrazione illegale ma anche per realizzare iniziative comuni in materia economica e culturale”, ha detto ancora Salvini. “Questo Paese rappresenta un’opportunità di sviluppo – ha aggiunto –. Saremo vicini alle autorità libiche anche con i necessari supporti tecnici ed economici per garantire insieme la sicurezza nel Mediterraneo e rafforzare la cooperazione investigativa e più in generale la collaborazione in tema di sicurezza”. Inoltre, “aspetto al più presto il ministro Ashour a Roma” ha concluso il ministro.

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