venerdì, Marzo 29, 2024

Itinerari campani: Le Chiese medievali di Napoli

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Alcuni suggestivi itinerari che porteranno i cittadini di Napoli alla scoperta di sorprendenti e piccole chiese medievali, custodi di piccoli e preziosi tesori nascosti.

di Carlo Farina – Antiche chiese abbandonate, misteriosi chiostri nascosti, capolavori restaurati e restituiti alla cittadinanza; questi e tanti altri piccoli itinerari legati alla città di Napoli e al suo vasto e prezioso territorio, che qui vogliamo diffondere e riportare alla luce, con impegno e serietà. Il primo itinerario partenopeo che voglio proporre, ha come protagonista una delle chiese più antiche della città, Sant’Aspreno al porto. Inglobata, a seguito del Risanamento di fine ‘800 che interessò l’intera area del Corso Umberto I, nell’attuale Palazzo della Borsa, questa piccola chiesa, sconosciuta alla maggior parte dei napoletani, è una delle più antiche esistenti a Napoli. chieseFu costruita sulle catacombe paleocristiane di Sant’Aspreno, primo vescovo di Napoli, (che non fu, come molti erroneamente dicono, San Gennaro) intorno all’VIII secolo e, utilizzando una piccola scalinata, si può accedere all’ipogeo sottostante, preziosa testimonianza di una Napoli di oltre mille anni fa. L’itinerario successivo, invece, coinvolge due chiese che generalmente sono relegate ai margini degli itinerari turistici. La prima è Santa Maria Egiziaca a Forcella, che affaccia sul Corso Umberto I, dove fu presentato il restauro ultimato della grande “Cona del Rosario”; un dipinto realizzato nel 1606 – 1607 da Fabrizio Santafede, un pittore italiano, dell’epoca barocca, che fu molto attivo a Napoli, sua città natale. Il restauro fu realizzato con i fondi del Ministero dell’Interno-Fondo Edifici di Culto. La seconda parte dell’itinerario, invece, è caratterizzata dalla “scoperta” di una particolarissima chiesa che si raggiunge attraverso un palazzo in via Cesare Sersale 9 (che interseca la più nota via Pietro Colletta): si tratta della Chiesa dell’Augustissima Compagnia della Disciplina della Croce, sede della prima arciconfraternita laicale sorta a Napoli alla fine del Duecento. Anche in questo caso, l’apertura della suddetta chiesa coincise con il restauro di due affreschi di fine Seicento: “Cristo e la Samaritana” e “La Fuga in Egitto”, sistemati nelle nicchie del muro di cinta dell’antico giardino, che fu addirittura teatro della cosiddetta “Congiura dei Baroni”.  Una celebre e sanguinosa cospirazione dei più importanti aristocratici e funzionari del Regno di Napoli contro Ferdinando I d’Aragona (1485) che mirava a favorire il ritorno al trono degli Angiò. Gli autori dei due affreschi citati sono tuttora ignoti e, solo grazie all’impegno e alla passione di alcuni confratelli, è stato possibile ultimarne il restauro. Questi sono solo alcuni esempi di sorprendenti testimonianze che la città di Napoli custodisce “gelosamente” nei profondi meandri della sua preziosa e antica storia, che noi qui vogliamo diffondere e riportare al suo antico splendore.  Perciò, seguiranno altrettanti itinerari misteriosi e interessanti, come quest’ultimo.

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