giovedì, Marzo 28, 2024

#Fridayhorror19 – La leggenda di The Mistletoe Bough

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C’è una vecchia canzone intitolata “The Mistletoe Bough” di Thomas Haynes Bayley, scritta intorno al 1830, che nel giro di vent’anni si affermò come canzone popolare in tutta l’Inghilterra.

Il brano si ispira a una leggenda non molto nota in Italia: La leggenda del ramo di vischio. E no, non intendo la storia del vischio sotto cui ci si bacia a Capodanno, anche se forse può essere indirettamente collegata: quella è un’altra storia… E allora di cosa parla questa canzone? La canzone di Thomas Haynes Bayley ci desrive una storia decadente, forse realmente accaduta, forse solo leggenda, una storia che ci catapulta in un mondo antico, folcloristico, gotico, forse meno noto ed oscuro dell’Inghilterra che non tutti conoscono, ma che io trovo estremamente interessante, surreale, magico.

a cura di Stefania Unida – La leggenda del ramo di vischio è una storia di fantasmi forse di origine medievale, che è stata associata con molte antiche dimore inglesi. Per esempio, a Minster Lovell Hall nell’Oxfordshire (le cui rovine sono state infestate per molto tempo da una “White Lady”, dama bianca), si narra la leggenda di una giovane andata in sposa a Lord Lovell nel periodo di Natale.

Dopo la cerimonia, lei propose di giocare a nascondino, un gioco al quale avrebbero potuto partecipare tutti: adulti e bambini. Poichè era il giorno del suo matrimonio, decise che lei sarebbe stata la prima a nascondersi e così fece.

Trascorse un po’ di tempo a pensare quale potesse essere il luogo migliore per non farsi trovare e si nascose. Fin qui tutto normale, ma ecco il colpo di scena: trascorse prima un’ora, poi ne trascorsero due e la giovane sposa non si faceva vedere.

Lord Lovell stanco dell’attesa decise di cercarla, ma non trovandola fu costretto a chiedere l’aiuto di tutti gli invitati. Tutti la cercarono per tutto il giorno… invano: pareva essersi dissolta nel nulla, sparita.

Decisero di aspettare il giorno seguente: magari si era addormentata, in tal caso si sarebbe ripresentata appena sveglia.

Quella notte calò cupa ed angosciosa per tutti ed arrivò un giorno nuovo, poi ancora un altro e un altro ancora, ma della sposa non vi era piu traccia. Continuarono a cercarla per giorni, poi i giorni divennero settimane, le settimane divennero mesi e i mesi anni e di lei ancora nulla.

La storia della giovane sposa fu raccontata ai nuovi arrivati nel villaggio e tramandata dai genitori ai figli. Lo sposo, Lord Lovell, invecchiò senza mai sapere ciò che era successo alla sua bella e giovane sposa. L’antica dimora fu poi venduta ad una nuova famiglia e la storia della sposa di Lord Lovell divenne leggenda nella zona. Ma anche dopo tutti quegli anni, non si seppe più nulla della sposa.
Accadde che un giorno, dopo tanto, troppo tempo, i nuovi proprietari della dimora decisero di svuotare la soffitta tra i mobili tarlati e i bellissimi dipinti usurati dal tempo. Fu in un angolo buio che venne notata una vecchia e massiccia cassapanca di rovere la cui serratura pareva bloccata. Con non poche difficoltà venne finalmente aperta e il suo contenuto lasciò tutti di sasso: lì, ancora nel suo abito nuziale ormai logorato dal tempo, stavano i resti della sfortunata sposa di Lord Lovell, che si era nascosta lì per poi non riuscire più a uscirne. Una volta aperto il baule, si narra che l’infelice fantasma fu liberato dal suo tormento e non fu mai più visto. Questa è la leggenda così come ci viene tramandata: una storia che richiama quella paura atavica di essere sepolti vivi in uno spazio piccolo, buio e senz’aria per poi morire soli, senza essere uditi, affranti e disperati. In realtà, pensando a questa leggenda, mi viene difficile credere o meglio accettare che una cassa di rovere possa rimanere sigillata per 50 anni o più. Mi viene più naturale pensare che qualcuno avrebbe potuto “scoprire” la cassapanca in qualche momento durante questi 50 anni, anche se fosse stata dimenticata in una vecchia soffitta. Possibile che nessuno sia passato per la soffitta o che qualcuno non abbia pensato di utilizzare quella cassa per qualche motivo durante tutto quel lungo lasso di tempo? Insomma, se voi trovaste un forziere in soffitta, non vi verrebbe la voglia fortissima di aprirlo per guardarci dentro? unseeable_thechest

Eppure guardando su Internet ho trovato molte informazioni interessanti sulla leggenda di “Mistletoe Bough”. Infatti, la stessa storia con poche varianti si racconta in vari luoghi: Bramshill House e Marwell Hall nell’Hampshire, Castle Horneck in Cornwall, Basildon Grotto nel Berkshire, Exton Hall a Rutland, Brockdish Hall a Norfolke e Bawdrip Rectory nel Somerset. A Brockdish Hall, un maniero del 17 ° secolo a Norfolk, si dice che alla sua prima notte di nozze, giocando a nascondino, una giovane sposa si nascose in una vecchia cassa di quercia con un coperchio molto pesante. Non vedendola più, gli invitati la cercarono in lungo e in largo senza riuscire a trovarla. Solo qualche tempo dopo, qualcuno aprì una vecchia cassapanca di legno per caso e al suo interno vi trovò un cadavere in abito da sposa in decomposizione: era la sfortunata sposa. In questa storia, dunque, è lo stato del cadavere ad essere “diverso”: non più resti scheletrici, ma un cadavere in putrefazione.

Hartley Wintney, Hampshire
Hartley Wintney, Hampshire

Si dice che Bramshill House vicino a Basingstoke, sia la casa più infestata della contea di Hampshire nel Sud Est dell’Inghilterra e secondo alcuni ricercatori del paranormale, sarebbe questo il sito originale in cui la tragedia si svolse. Si dice che qui, in una vecchia cassa di legno, per 50 anni giacque indisturbato il corpo di una giovane sposa, fino a quando un giorno la cassa fu aperta e il cadavere in decomposizione della sposa fu trovato al suo interno. In Internet ho trovato ulteriori dettagli storici che attesterebbero la veridicità di questa vicenda. Vi riporto i fatti così come sono riportati (tradotti in lingua italiana).

Alla Vigilia di Natale del 1727 Anne, figlia di Sir John Cope, sposò Hugh Bethell della contea di Yorkshire. Dopo la celebrazione delle nozze, la sposa insistette affinché si giocasse a nascondino, si nascose nella soffitta e dopo la conta gli altri ospiti iniziarono a cercarla. Tuttavia, la giovane sembrava sparita, apparentemente dissolta nel nulla. Soltanto molti anni dopo i servi aprirono una cassa in una parte della dimora in disuso. Fu proprio al suo interno che il corpo di Anne venne ritrovato – mentre ancora stringeva un rametto di vischio. Dal 1953 l’antica dimora di Bramshill è sede di una scuola per la formazione di agenti di polizia. Questa è la storia del ramo di vischio che si tramanda a Bramshill (curiosamente raccontata in prima persona).

“Era il giorno del mio matrimonio ed io ero molto felice. Stavamo giocando e tutti si stavano divertendo, ma era scritto nel destino che questo non doveva essere un giorno felice per me. Iniziammo a giocare a nascondino e trovai una vecchia cassapanca; decisi di nascondermi all’interno. Nessuno riuscì a trovarmi. Pensai di essere stata davvero intelligente a nascondermi lì. Quando non sentii più nessuno, dedussi che avevano rinunciato a cercarmi e decisi di uscire dalla cassa. Provai ad aprirla ma sembrava sigillata. Nonostante avessi provato con tutte le mie forze, la cassa non si aprì. Gridai a lungo, quasi al punto di perdere la voce, ma nessuno venne in mio soccorso. Poi l’aria mi venne a mancare, provai a trattenere l’aria dentro i polmoni fino a quando il mio cuore cessò di battermi nel petto. Soffocai. La morte non è come pensate. Ora sono in giro per la casa nella speranza di trovare qualcuno che mi possa liberare.”

Lady Fane, una bellissima giovane che ha vissuto nella splendida Basildon Grotto (Berkshire) nel 1740, venne ritrovata morta, annegata in un pozzo all’interno della dimora e il suo spirito inquieto sembra tormentare l’edificio ancora oggi. Sfortunatamente, la storia originale di Lady Fane sembra essersi persa, anche se sembrerebbe vera la sua tragica morte. E’ stato erroneamente detto che Lady Fane venne uccisa il giorno delle nozze dal marito e qualcuno ha associato questa storia alla leggenda di ‘The Mistletoe Bough’. Ovviamente non si hanno prove certe dell’omicidio, ma sono tanti gli avvistamenti del fantasma di una ragazza con radi capelli lunghi color rame dal pallido viso tumefatto in un ingiallito vestito strappato, solita comparire davanti al caminetto in una stanza specifica della casa. La triste vicenda della sposa morta il giorno delle nozze divenne parte del folclore popolare quando nel 1823 Samuel Rogers la descrisse nella poesia Ginevra, nel libro ‘Italia’. Rogers disse: “La storia è, credo, fondata su fatti realmente accaduti; il tempo e il luogo sono incerti. Molte vecchie case inglesi rivendicano una storia simile.” E poi nel 1830 fu la volta della canzone dal titolo ‘The Mistletoe Bough’ scritta da TH Bayley su arrangiamento musicale di Sir Henry Bishop. Divenuta estremamente popolare in tutto il sud dell’Inghilterra, Scozia e negli Stati Uniti, la canzone venne stampata in molti fogli di strada ottocenteschi e cantata nel periodo natalizio. Col passare del tempo la sua popolarià venne meno ovunque, ma non nello Yorkshire e nel Derbyshire. Nella canzone l’invocazione ripetuta due volte “Oh, the mistletoe bough” allude al periodo natalizio durante il quale il matrimonio di Lord Lovell fu celebrato, eppure il vischio lascia sottindere anche molti altri significati relativi alla societa del tempo ma anche a quel macabro senso di morte e sventura che proprio in quei tempi era assai commune.

Non sapremo mai se la leggenda fonda le sue radici nel vero. Forse, seppur tristemente questa è soltanto una leggenda metropolitana. Mi piace pensare però che nella leggenda di The Mistletoe Bough, la poesia incontra la tragedia in uno struggente mix dal sapore gotico dove lo spirito di una bella e giovane sposa coi lunghi capelli di rame giace per sempre in un antico forziere in attesa del suo amato sposo.

FONTI

http://ontanomagico.altervista.org/vischio.htm
http://storyquine.blogspot.it/2004/12/mistletoe-bough.html
http://kcent247.hubpages.com/hub/The-Legend-of-the-Mistletoe-Bough
http://media.freeola.com/other/24439/themistletoebough-background.pdf
http://www.users.dialstart.net/~2metres/poetry/mistletoebough/mistletoebough.htm
http://www.bbc.co.uk/berkshire/features/2003/06/ghosttour_westberks.shtml
http://www.users.dialstart.net/~2metres/poetry/mistletoebough/mistletoebough.htm
Gli otto cugini (libro) di Louisa May Alcott

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