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Caccia, il 16 settembre parte calendario venatorio in Campania

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Calendario venatorio 2018-2019: da domenica 16 settembre parte la stagione di caccia in Campania. Ecco le principali novità.

Aggiornamento in data 5 marzo 2019 – ore 16,30

In merito alla proposta di VAS di vietare la caccia a 500 mt dalla costa marina Arci Caccia invita le Associazioni Venatorie nazionali riconosciute “a coordinare unitariamente le azioni per sconfiggere le provocazioni in essere, anche con attività comuni di lotta al bracconaggio sotto la direzione dei Carabinieri Forestali così da dimostrare concretamente chi fa “chiacchiere” e chi i fatti”.

Ai toni, talvolta intimidatori dei sacerdoti dell’animalismo anticaccia, rispondiamo con la pacatezza della ragione e della normativa. La legge in vigore così recita:  Articolo 1 legge 157/92: diversamente da quanto affermato da VAS, l’articolo 1 comma 5 stabilisce che le regioni devono istituire zone di protezione lungo le rotte di migrazione dell’avifauna. La Regione Puglia ha istituito, da molti anni, numerose zone di protezione lungo le rotte di migrazione, sotto vari istituti. Su questo punto non vi è alcuna benché minima mancanza da parte della Regione Puglia, e ancora meno alcuna inadempienza riguardo la Direttiva 147/2009/CE”.

Aggiornamento in data 14 dicembre – ore 11,00

In una nota l’associazione animalista AIDAA comunica che in dieci anni (2008-2017) sono stati oltre un migliaio i cacciatori feriti dalle loro stesse armi. “Una statistica riporta i dati disponibili: metà dei cacciatori sono stati gambizzati dai fucili dei loro colleghi, circa 200 sono quelli feriti all’addome ed al torace, oltre centocinquanta sono i cacciatori che si sono presi i pallini dei loro colleghi in faccia (in 23 hanno perso un occhio ed in alcuni casi anche la vista in maniera completa). Tra i ferimenti più curiosi ci sono 14 cacciatori feriti alle orecchie, 12 nei genitali mentre oltre 180 sono dovuti ricorrere alle cure mediche per aver preso pallini (a volte di grosso calibro) nel fondo schiena. Una casistica piuttosto interessante, dei feriti infine 14 sono morti proprio a causa delle ferite riportate nelle battute di caccia.”

Aggiornamento in data 4 dicembre – ore 16.00

Animalisti Italiani: “Giunta della Campania non protegge fauna selvatica”

La Giunta regionale, approvando la proposta di disegno di legge per l’adeguamento e la modifica della legge regionale n. 26 del 9 agosto 2012, non protegge la fauna selvatica, come titola il testo, si tratta di una vera e propria truffa che tutela unicamente gli interessi delle associazioni venatorie”.

Così in una nota Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani onlus. “La Regione Campania – aggiunge – poteva convocare tutte le associazioni animaliste e insieme avremmo scritto delle norme per la protezione della fauna selvatica. Siamo fortemente contrari all’art. 6 in cui si autorizza all’uso dei richiami vivi. È una pratica crudele imprigionare degli uccelli per attirare i loro simili e permettere ai cacciatori di catturarli.

Allodole, cesene, tordi bottaccio, tordi sassello, merli, pavoncelle e colombacci vengono rinchiusi tutta la vita in minuscole gabbie, della dimensione di un foglio A4 circa, in luoghi spesso freddi e umidi, con poca aria, luce e igiene. Una forma di caccia che non ha nemmeno un piccolo barlume di sportività, ma che sembra fondata solo su maltrattamenti e inganni. Un’attività immorale che va in contrasto con la sentenza n. 2341 del 17 gennaio 2013 della Corte di Cassazione sul tema dei richiami vivi. La pronuncia stabilisce che l’assoluta impossibilità del volo è incompatibile con la natura degli uccelli selvatici”.

Conclude Caporale: “Siamo pronti per costruire un fattivo dialogo con la maggioranza regionale per suggerire degli emendamenti che volgano alla tutela di un bene indisponibile dello Stato, come interesse primario della comunità nazionale”.

Aggiornamento in data 10 novembre – ore 17.00

A Villa Literno sono stati denunciati tre bracconieri. Sono stati sequestrati fucili da caccia, richiami acustici vietati e appostamento da caccia.

Militari appartenenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Castel Volturno (CE), unitamente a quello del Nucleo Tutela Biodiversità Carabinieri di Ischitella, nell’ambito di servizi di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati in danno dell’avifauna autoctona e di quella acquatica migratoria, in comune di Villa Literno (CE), in due distinte località: San Sossio e Petitto

La tutela degli uccelli selvatici è prevista anche da stringenti obblighi Comunitari tra cui la direttiva “Uccelli” che impegna gli Stati membri a tutelare e mantenere le specie in buono stato di conservazione anche negli habitat naturali esterni alla Rete Natura 2000.

Aggiornamento in data 6 novembre – h. 19.00

Oggi nell’ambito delle attività di vigilanza sulle aree protette ed antibracconaggio, personale della Stazione Carabinieri Forestale di Monteforte Irpino ha sorpreso un cacciatore mentre, in agro del Comune di Avella, stava esercitando l’attività venatoria in una zona ricadente all’interno dei confini del Parco Regionale del Partenio nonché rientrante nel sito di importanza comunitaria denominato “Dorsale dei Monti del Partenio”.

A carico del 50enne di Avella è dunque scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino in quanto ritenuto responsabile di violazione della normativa a tutela della fauna selvatica. Il fucile ed il relativo munizionamento è stato sottoposto a sequestro.

Aggiornamento in data 26 ottobre – h. 17.45

Dal 29 ottobre gli uffici regionali UMA – Caccia – Pesca – Funghi – Tartufi saranno stabilmente a Benevento

Da lunedì 29 ottobre gli uffici regionali UMA – Caccia – Pesca – Funghi – Tartufi sono stabilmente trasferiti a Benevento, in via Torretta 29, presso i locali della Regione Campania. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12, e nei pomeriggi di martedì e giovedì dalle 14:30 alle 16.

Aggiornamento in data 20 settembre – h. 23.30 – La Regione Sicilia emana la sospensione della caccia del coniglio selvatico.

Oggi la Regione Sicilia ha disposto la sospensione della caccia del coniglio selvatico. In pratica sono state applicate le disposizioni del Tar che ieri ha sospeso il calendario venatorio in alcuni punti. Vediamo quali:
– Il Decreto dispone la sospensione del prelievo venatorio per tutta la stagione del coniglio selvatico;
– la sospensione per tutto il mese di settembre della caccia alle specie cesena, tordo bottaccio, tordo sassello, germano reale, folaga, gallinella d’acqua, alzavola, canapiglia, porciglione, fischione, codone, mestolone, moriglione, beccaccino, beccaccia, pavoncella, colombaccio, quaglia, tortora;
– consente a settembre il prelievo di merlo, gazza, ghiandaia, volpe, nella sola forma di appostamento temporaneo e senza l’ausilio di cani esclusivamente nei giorni 22, 23, 29 e 30.

Aggiornamento in data 9 settembre – h 23.00 – Le aree di caccia in provincia di Benevento

La Eps Campania con Decreto Dirigenziale N° 113 del 31 agosto scorso, appena pubblicato sul Bollettino ufficiale, ha assegnato 30 delle 32 aree di caccia al cinghiale in provincia di Benevento.
La caccia al cinghiale aprirà il 1 ottobre e si svolgerà per tre giorni a settimana per tutto il mese di ottobre (giovedì, sabato e domenica) mentre novembre e dicembre saranno solo due i giorni consentiti settimanali (giovedì e domenica) per un totale di 30 giornate utili. Il cacciatore che risulta iscritto in una squadra nel registro di giornata non può praticare altro tipo di caccia se non quello all’ungulato “sus scrofa”.
Ogni squadra, per poter esercitare la singola battuta di caccia in una determinata giornata prevista dal calendario venatorio, dovrà essere composta da almeno 15 cacciatori. Il capo caccia è tenuto, prima del’avvio della braccata, ad indicare sull’apposito registro giornaliero i nominativi dei componenti la squadra presenti e quelli degli eventuali ospiti: ogni squadra può infatti ospitare, per ogni battuta, massimo 4 cacciatori in possesso dei requisiti richiesti.
Il registro giornaliero, deve essere trasmesso, da parte del capocaccia o di chi ne fa le veci, entro l’orario d’inizio della battuta e per ogni giornata di caccia, al competente STP di Benevento.
L’orario di inizio della battuta di caccia al cinghiale, per tutte le AVCC della provincia di Benevento, è fissato alle ore 10. Nelle ore antecedenti l’inizio della battuta, da parte delle squadre e/o dei suoi componenti, non potranno essere impedite o limitate altre forme di caccia, a pena della sospensione dell’autorizzazione.

Domenica 16 settembre partirà la stagione della caccia in Campania

Il calendario venatorio 2018-2019 è stato approvato lo scorso giugno dalla Giunta regionale della Campania.

L’inizio è stato anticipato all’1 settembre nella modalità dell’appostamento temporaneo, per i corvidi, la gazza, la ghiandaia, il merlo e la cornacchia grigia e nera. La stagione si concluderà il 31 gennaio 2019 (termine prorogato al 10 febbraio per i soli corvidi).

Tra le novità, da segnalare la limitazione del prelievo per gli anatidi, tra cui la pavoncella, e la sospensione in via precauzionale dell’attività venatoria per il moriglione.

Regione Campania, Alfieri: “Salvaguardare aspetto venatorio del paesaggio”

Il capo della segreteria del governatore Vincenzo De Luca, Franco Alfieri, ha parlato di quelle che sono le novità del calendario venatorio:Caccia, il 16 settembre parte calendario venatorio in CampaniaSono due le principali novità introdotte in questo calendario – riporta “Stylo24”– Innanzitutto, abbiamo espressamente richiamato i criteri di gestione obbligatori, individuati dalla normativa comunitaria e recepiti da una recente delibera regionale, cui le aziende agricole beneficiarie di pagamenti o premi dell’Ue sono chiamate ad attenersi per la salvaguardia dell’aspetto venatorio del paesaggio, oltre a dover garantire il mantenimento del terreno in buone condizioni agronomiche e ambientali. 

Per consentire ai cacciatori di individuare con maggiore facilità le aree colpite da incendi in cui vige il divieto di caccia – aggiunge Alfieri – sul portale regionale della caccia sarà possibile consultare i dati aggiornati relative alle aree percorse dal fuoco su mappe geografiche territoriali”.

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