Secondo Anm, azienda di mobilità del Comune di Napoli, troppi soldi persi a causa di ritardi o di anomalie nelle notifiche delle cartelle esattoriali ai cosiddetti “portoghesi”.
Anm batte cassa sull’evasione dei ticket e chiede il risarcimento anche all’ex Equitalia. Troppi soldi persi, secondo l’azienda della mobilità del Comune di Napoli, a causa di ritardi o di anomalie nelle notifiche delle cartelle esattoriali ai cosiddetti “portoghesi”. Come riporta l’articolo del Mattino sono tantissimi, infatti, i viaggiatori «a scrocco», sorpresi e multati dai controllori, che poi hanno impugnato le contravvenzioni per lo sforamento dei tempi di notifica o per la difficoltà di dimostrarla. Ritardi che, secondo l’Anm, sarebbero imputabili soprattutto all’ex agente delle riscossioni, da luglio andato «in pensione»” e sostituito dall’Agenzia delle Entrate. Da qui, l’avvio di una serie di cause di Anm nei confronti di Equitalia. Una ventina di atti di citazione, al momento, di importi vari, a seconda delle sanzioni messe a ruolo. Cause pilota che in caso di successo spianerebbero la strada per ulteriori procedimenti.
La procedura prevede che quando il controllore scova un passeggero che viaggia senza biglietto su bus, metro e funicolari venga elevata la contravvenzione. L’importo della sanzione dipende dal prezzo del biglietto. Su un ticket aziendale da 1,10 euro, l’oblazione entro 5 giorni in forma ridotta è di 49,10 euro ed entro 60 giorni di 71,10 euro. Oltre il sessantesimo giorno, invece, Anm emette l’ordinanza di ingiunzione di pagamento e l’importo schizza a 100 volte il costo del biglietto, più la notifica di 30 euro, più il prezzo base. Nell’esempio del ticket corsa singola da 1,10, si arriva quindi a 141,10 euro.