Associazione Scarlatti: a Villa Pignatelli il concerto del pianista Ciro Longobardi

Ancora un appuntamento con “Musica sotto le stelle” a Villa Pignatelli, a cura dall’Associazione Scarlatti, in programma venerdì 31 luglio 2020 con il concerto del pianista Ciro Longobardi.

Prosegue senza sosta nell’incantevole location dei Giardini di Villa Pignatelli, la rassegna musicale all’aperto con i concerti della Associazione Alessandro Scarlatti in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania, diretta da Marta Ragozzino e Villa Pignatelli, diretta da Fernanda Capobianco, con l’ottavo appuntamento Venerdì 31 luglio 2020 (ore 19 e ore ore 21).

Nel rispetto del distanziamento sociale la Associazione Alessandro Scarlatti limita il pubblico a 80 spettatori: per questa ragione i concerti saranno ripetuti raddoppiando l’orario. Protagonista della serata sarà il pianista Ciro Longobardi, vincitore del Premio Abbiati del Disco come migliore solista del 2018, sarà protagonista del recital suggestivamente intitolato “Viaggi impossibili”.

Tutto il programma del concerto è stato ideato sui temi del viaggio ideale, affidato ad Estampes di Claude Debussy, e dell’immersione nella natura con tre estratti dal Catalogue d’oiseaux di Olivier Messiaen.

Ciro Longobardi foto di Pietro Previti

La nostra epoca ci ha abituati a una capacità di spostamento senza precedenti: viaggi internazionali e perfino intercontinentali sono diventati alla portata di molti, fino a quando la pandemia ha fortemente ridefinito queste possibilità.

Quarantene, restrizioni, chiusure parziali o totali ci hanno riportato indietro a tempi in cui viaggiare era affare difficile e riservato a pochi. Così un Debussy quarantenne poteva presentare le sue nuovissime Estampes esortando a immaginare con la fantasia viaggi che non ci si poteva permettere nella realtà. 

Si riferiva evidentemente alla geografia evocata dai brani, ispirati alla musica indonesiana ed arabeggiante, in equilibrio sull’affascinante ambiguità tra viaggi soltanto immaginati e possibili ricordi di viaggi non vissuti. “Ascolta gli uccelli, essi sono i nostri maestri” diceva il maestro Paul Dukas all’allievo Olivier Messiaen, contribuendo a creare una delle più grandi passioni/ossessioni artistiche del XX secolo, il Catalogue d’oiseaux.

L’opera per pianoforte composta da tredici brani, dedicata all’evocazione del canto degli uccelli, è stata realizzata anche attraverso viaggi ripetuti e frequenti, possibili sì, ma avventurosi e rocamboleschi, come gli appostamenti notturni nella Renault 4 di Yvonne Loriod, moglie e collaboratrice del compositore.

Durante il lavoro di preparazione, preoccupato che le trascrizioni di canti non fossero sufficienti a garantire un adeguato sviluppo formale e una consistente varietà, Messiaen cominciò a riportare nei suoi quaderni anche descrizioni dei paesaggi e dei propri stati d’animo, con le relative realizzazioni musicali. Infatti “ogni solista è presentato nel suo habitat, circondato dal suo paesaggio e dai canti degli altri uccelli legati alla stessa regione”.

E così ciascun brano del ciclo esprime una sorta di ecosistema poetico descritto da una prefazione e da frequenti didascalie. Così L’Alouette Lulu è ambientata nei boschi del Forez, in una notte calma e sovrannaturale; per  Le Traquet Stapazin la scena di svolge all’altezza dei Pirenei Orientali, in una zona interna non lontana dal mare; infine Le Merle bleu si svolge in ambiente marino, sulle scogliere all’altezza dei Pirenei Orientali.

Programma

Olivier Messiaen 

da Catalogue d’Oiseaux

L’Alouette Lulu

Le Traquet Stapazin

Le Merle Bleu

Claude Debussy

Estampes

I – Pagodes

II – La soirée dans Grenade

III – Jardins sous la plui

Articolo pubblicato il: 29 Luglio 2020 20:06

Carlo Farina

Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.