sabato, Novembre 2, 2024

Asl Napoli 1, appalti truccati: confermato arresto dirigente Di Vico

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Cronaca di Napoli: l’inchiesta riguarda le procedure di approvvigionamento di strumentazioni mediche per l’Ospedale del Mare e altri nosocomi della Asl Napoli 1.

Prosegue l’inchiesta sugli appalti pilotati alla Asl Napoli 1, che ha recentemente portato all’arresto da parte della Guardia di Finanza di sei persone, accusate di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, alla turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente con riferimento a plurime forniture di apparecchiature elettromedicali.

Come riporta il “Corriere del Mezzogiorno”, il Tribunale del Riesame ha confermato gli arresti domiciliari per l’imprenditore Vincenzo Dell’Accio e la compagna, Loredana Di Vico (dirigente dell’unità operativa complessa acquisizione beni e servizi dell’Asl Napoli 1), così come per il fratello Rosario. Annullata, invece, l’ordinanza cautelare nei confronti di Claudia Dell’Accio, sorella di Vincenzo e Rosario, mentre per il padre Antonio, gli arresti domiciliari vengono commutati nell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre volte a settimana.

Per Gennaro Ferrigno, collaboratore di Vincenzo Dell’Accio, annullata la misura solo per il capo di imputazione relativo a un episodio di corruzione.Asl Napoli 1, appalti truccati: confermato arresto dirigente Di Vico L’inchiesta della procura partenopea riguarda le procedure di approvvigionamento di strumentazioni mediche destinate all’Ospedale del Mare e ad altri nosocomi dell’Asl Napoli 1, coinvolgendo personale dell’azienda sanitaria e imprenditori.

Al vaglio degli inquirenti ci sono una serie di documenti sulla posizione di Loredana Di Vico e degli altri indagati, in merito agli appalti dell’Asl per la fornitura di apparecchiature elettromedicali, che sarebbero stati pilotati verso le ditte di proprietà del Dell’Accio (Vincenzo), con maggiorazioni anche del 300%.

 

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