mercoledì, Aprile 24, 2024

Al San Ferdinando con Emone arriva l’Antigone di Piccolo

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Emone. La traggedia de Antigone seconno lo cunto de lo innamorato” in scena da martedì 20 marzo alle ore 21.00 al Teatro San Ferdinando. Regia di Raffaele Di Florio.

di Giuseppe Giorgio – Sono stati il direttore del Teatro Stabile di Napoli, Luca De Fusco e il regista, Raffaele Di Florio a presentare nel foyer del Mercadante, lo spettacolo  Emone. La traggedia de Antigone seconno lo cunto de lo innamorato” in scena da martedì 20 marzo alle ore 21.00 al Teatro San Ferdinando.

Con il testo composto dal giovane scrittore napoletano, Antonio Piccolo, vincitore nel 2016 del Premio per la Nuova Drammaturgia italiana promosso dalla Fondazione P.L.A.TEA. , il lavoro che propone il mito di Antigone da un punto di vista mai considerato prima,  presenta l’emblematica storia dell’eterno conflitto tra autorità e potere attraverso lo sguardo di Emone, personaggio minore della tragedia di Sofocle.

Al San Ferdinando con Emone arriva l'Antigone di Piccolo

Con una Antigone costretta – come ha detto Luca De Fusco – a raccontare per sempre la sua storia” e  ancora “con dei personaggi senza passato e senza futuro che – come ha ribadito il regista Di Florio-  sono costretti a vivere in un eterno presente e a muoversi in una sorta di periferia al di là dello spazio e del tempo”,  il lavoro offre un racconto dove l’ asse del punto di vista risulta spostato.

Le parole di questo dramma – ha spiegato Antonio Piccolo in una sua nota – vanno lette tutte per intero, senza troncamenti, aferesi o elisioni, tranne dove indicato con l’apostrofo. Richiedono, insomma, che si leggano non come parla il napoletano contemporaneo, bensì come si usa fare con la lingua di Giovan Battista Basile, che è il principale – ma non unico- inarrivabile maestro a cui questo testo indegnamente si ispira. Le libertà linguistiche restano comunque tante e tali perché si è giocato, in maniera presepiale e volutamente naïf, con vocaboli e codici dalle derivazioni più disparate, compresi quelli provenienti direttamente dalla fantasia dell’autore”.

Per il pubblico, fino a domenica 25 marzo, al Teatro San Ferdinando, con la produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, Teatro di Roma-Teatro Nazionale, in collaborazione con P.L.A.TEA. Fondazione per l’Arte Teatrale, “un testo – come ha sottolineato il regista Florio – che ha richiesto un cast giovane e dove a mantenere molto alto il livello attoriale vi sono gli  interpreti, Paolo Cresta, Gino De Luca, Valentina Gaudini, Anna Mallamaci e Marcello Manzella”. “Ancora– ha aggiunto Di Florio – il lavoro non poteva prescindere da una drammaturgia musicale che con  le note di Salvio Vassallo,  accompagna tutti gli 85 minuti della messinscena”.

Sempre parlando  dell’allestimento di “Emone”– ha ulteriormente precisato il regista – ho firmato anche le scene e le luci, soprattutto perchè quando penso ad un testo teatrale, penso alla suggestione degli spettatori”. Così, riproponendo il mito di  Antigone  con un Emone, figlio di Creonte e promesso sposo dell’eroina sofoclea, con qualche variante nei rapporti tra Ismene, la sorella di Antigone e lo stesso Emone,  l’originale rappresentazione del mito sofocleo presentata in prima assoluta al pubblico napoletano rappresenta la versione integrale dell’opera, senza nessun adattamento.

Un testo contemporaneo in bilico tra la commozione ed il divertimento, capace di unire tutti i generi teatrali senza tralasciare la lingua  napoletana e in grado di fondere insieme i registri letterari e popolari con il più vivo lirismo e la  comicità. Da ricordare, infine, che nell’ambito delle rappresentazioni: Mercoledì 21 marzo  alle ore 13.00, nell’Aula 710 in Via Marina 33, dell’Università degli Studi di Napoli, Federico II – Dipartimento Studi Umanistici, l’autore Antonio Piccolo parlerà del suo testo grazie ad un incontro curato da Francesco Cotticelli e Mariano d’Amora e moderato da Ettore Massarese.  

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